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Carla Bruni, l'amica di Battistial Festival di SanremoInsulto alle vittime del killer

Madame Sarkozy ha sempre difeso il terrorista, opponendosi alla sua estradizione. I parenti delle vittime: non fatela cantare

Matteo Legnani
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di Francesco Borgonovo Già ci sarebbe da discutere sulle sue abilità di cantante e su quanto possa interessare al pubblico italiano sul palco del Teatro Ariston. Ma la presenza di Carla Bruni al Festival di Sanremo orchestrato da Fabio Fazio fa arrabbiare anche per altri motivi, ben più seri. Per la precisione, a non essere felici di vedere l'ex premiere dame francese in prima serata sono i famigliari delle vittime di Cesare Battisti, il terrorista dei Proletari armati per il comunismo, attualmente libero e impegnato a godersi la vita sulle spiagge del Brasile. I figli degli innocenti ammazzati dai fanatici rossi hanno deciso di lanciare un appello a Fazio, affinché si premuri di fare qualche domanda sull'argomento alla signora Bruni. Questa sera ne parleranno ai microfoni della Zanzara, il programma di Radio 24 condotto da Giuseppe Cruciani, giornalista che a Battisti ha dedicato un libro: Gli amici del terrorista. Quel volume si occupava dei tanti intellettuali ed esponenti del bel mondo culturale (francese e non) che nel corso degli anni hanno preso le difese del terrorista. Un circolo nemmeno troppo ristretto di cui, secondo varie testimonianze, farebbe parte anche Madame Sarkozy. Le voci sul suo coinvolgimento nell'affaire Battisti sono saltate fuori per la prima volta nel 2009. Fu Bruno Berardi, figlio del maresciallo di polizia Rosario Berardi, ucciso dalle Brigate Rosse, ad accusarla di aver fatto pressioni sul governo brasiliano, allora guidato da Lula, perché l'ex Pac non fosse estradato.  Per smentire le accuse, la Bruni scelse proprio lo studio di Fabio Fazio, che la ospitò a Che tempo che fa. A dire il vero, le domande del conduttore non furono esattamente l'emblema della ferocia. La signora disse che non si sarebbe mai sognata di fare una cosa del genere e la faccenda si chiuse lì. Ma nel 2011 la questione è tornata alla ribalta e la Bruni affidò una nuova smentita all'Ansa. La sua versione, tuttavia, secondo le vittime del terrorismo resta ancora ambigua. In proposito viene spesso citata una dichiarazione di Tarso Genro, il ministro della Giustizia brasiliano, ex guerrigliero marxista, che concesse asilo politico a Battisti. In una intervista al giornale Zero Hora, nel gennaio 2009, disse di aver «ricevuto indicazioni dalla sposa del presidente Sarkozy, che è impegnata nella campagna per il diritto alla difesa dei rifugiati politici come Battisti e Marina Petrella». Se su Battisti possono esserci dubbi, sull'ex brigatista Marina Petrella, invece, la Bruni si è espressa pubblicamente, sostenendo che per costei – malata – servivano cure mediche e non il carcere. Si spiega allora perché i famigliari delle vittime non siano soddisfatti della sua comparsata sanremese. Dice a Libero Adriano Sabbadin, figlio di Lino, macellaio ucciso dai Pac: «La Bruni non è ospite gradita. È una vergogna. Spero che Fazio le facciamo almeno una domanda, ma credo che dovrebbe spiegarsi con noi, non con lui. Appena ho saputo che sarebbe andata a Sanremo mi sono indignato. Ora valuterò assieme agli altri famigliari delle vittime come agire».   Anche secondo Alberto Toreggiani, rimasto semi paralizzato nella sparatoria che uccise suo padre, l'arrivo della Bruni è «inopportuno». Alla Zanzara ha spiegato che «ci sono molti punti oscuri sul ruolo della coppia Sarkozy-Bruni e l'aiuto che avrebbero dato a Battisti. Fazio potrebbe cogliere l'occasione per chiedere senza peli sulla lingua che cosa è successo».  Della stessa opinione sono anche Alessandro Santoro (figlio di Antonio, agente carcerario ucciso nel 1978) e Maurizio Campagna (fratello del poliziotto Andrea, freddato nel '79).  Oddio, non è che si facciano particolari illusioni. Dice a Libero Sabbadin, realista: «Sono certo che la Bruni non prenderà in considerazione il nostro appello».  Che volete: è già tanto che si ricordi come si suona la chitarra.

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