Danza a zonzo

Ecco il singolo Harlem Shake, la musica che si balla ovunque

Leonardo Filomeno

E' un fenomeno che non smette di lievitare, un vero tormentone virale, un nuovo ballo che sta trasformando il dj e produttore newyorkese Baauer in una star mondiale. Il suo singolo Harlem Shake, anzi un estratto di esso, lo si balla per i primi 15 secondi in solitaria, spesso mascherati, in una situazione di calma assoluta e in maniera scoordinata. Poi, nei restanti quindici, si passa all'azione collettiva. In attesa di un'ambulanza. Scherzi a parte, siamo dinnanzi a quel mezzo minuto di celebrità che via tubo non si nega a nessuno o, se preferite, a un modo assai curioso di tenere lontani i cattivi pensieri. Un po' come accadeva con Gangnam Style di Psy, tant'è che in molti lo considerano il suo erede. Rispetto al ballo del cavallo, però, il passo indietro è notevole, visto che non esistono dei movimenti precisi da seguire. Vale solo la modalità random. Discreto, invece, il livello del brano, una danza tribale moderna che affonda le sue radici nell'antico Egitto. Tutto è partito da Filthy Frank, il solito studente, stavolta esperto di comunicazione. Il nostro amico ha un canale molto seguito su Youtube e il pallino di fare bingo con i suoi video non è roba recente. Quindi sì, il fenomeno è casuale ma solo fino a un certo punto. La sua clip è Do The Harlem Shake e viaggia intorno ai 24 milioni di visite. Ma i filmati amatoriali spuntano senza soluzione di continuità e, cosa davvero curiosa, alcuni di essi sono parecchio vicini o hanno addirittura superato l'originale in fatto di visualizzazioni: è il caso di parodie assai originali come quella dei militari o il filmato della vasca olimpionica, che hanno raggiunto rispettivamente i 37 e i 27 milioni di clic. La sintesi è che si balla ovunque: nelle aule, nella metropolitana di Londra, a Milano, dove l'Harlem Shake ha subito contagiato Albertino e i 'cavalli' di Asganaway su Radio Deejay, seguiti a ruota da rapper come Ada Reina o Jake La Furia dei Club Dogo. E Baauer? Come detto, se la passa da Dio. Il videoclip in alta definizione della sua canzone è anch'esso cliccatissimo. Il calendario delle serate nei locali inizia a far paura. E il pezzo non si schioda dalla vetta della Billboard Hot 100, che adesso nello stilare le classifiche tiene in conto anche i numeri di Youtube. Una rivoluzione copernicana per l'istituzionale rivista americana. Forse inevitabile dopo gli exploit di Psy o Carly Rae Jepsen e i record macinati da una Rihanna che col suo canale Vevo è ormai vicinissima a Justin Bieber e alla soglia dei 3 miliardi e mezzo di visite.