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Biagio Antonacci, la drammatica infanzia: "Come ero ridotto". Non arrivava alla fine del mese

Maria Pezzi
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Biagio Antonacci parla della sua triste infanzia. Reduce dal successo del suo ultimo album, Dediche e manie, e del relativo tour, è stato intervistato da Vanity Fair. Figlio di Paolo Antonacci, di origini pugliesi e deceduto nel 2014, ha vissuto ai limiti della povertà ed essere stato etichettato come "terrone" è stato motivo di voglia di rivalsa. "Papà era povero, arrivò da emigrante a Milano e dormiva nei palazzi in costruzione. La parola povertà la conosco perché siamo stati spesso sul suo ciglio. Ci chiamavano terroni e questa cosa ci ha scatenato dentro un senso di rivalsa. Sono cresciuto nel 'Bronx', tra scorribande e risse". Per approfondire leggi anche: Alda D'Eusanio racconta il coma

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