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Reazione a catena, il disperato appello di Claudio Lippi: "Fatemela condurre". Chi trema

Maria Pezzi

Chi condurrà quest' estate il quiz televisivo Reazione a catena? In lizza ci sono dieci candidati, elencati in un sondaggio del sito TV Blog: Marco Liorni, Gabriele Corsi, Alessandro Greco, Massimiliano Ossini, Claudio Lippi, Flavio Montrucchio, Giancarlo Magalli, Savino Zaba, Tiberio Timperi e Paolo Conticini. Tutti potrebbero condurre egregiamente il programma, ma non è questo il punto. Il punto è che ci sono alcuni di loro che ci tengono in maniera particolare, diciamo pure spasmodica, e che ritengono di accumulare un vantaggio sugli avversari ricorrendo alle più aggiornate tecniche di autopromozione. C'era una volta Mike - Scordatevi dunque, se avete sufficiente memoria per rievocarle, la compassatezza e l' aplomb dei vari Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo e compagnia, i vecchi leoni di una televisione che sembra preistorica; anche in questo campo il narcisismo potenziato dai social e la cultura del selfie hanno scompaginato tutto. Lo scontro, adesso, è feroce e avviene tra troppi candidati, giovani e meno giovani, esperti o improvvisati, perciò ecco l' idea geniale di alcuni di loro: rompere ogni indugio, ogni ritegno, e dire: «Mi faccio avanti io, perché sono meglio di loro». Certo, l' affermazione non è espressa proprio in questi termini, ma è avvoltolata in una carta da regalo che fa sembrare la candidatura un atto d' amore da parte del pubblico, che sostiene il proprio personaggio televisivo preferito. Ad esempio un presentatore di lungo corso come Claudio Lippi si è pronunciato sulla sua pagina Facebook in questi termini: «Leggo su TV Blog che sarei tra i 10 candidati per la conduzione di Reazione a catena la prossima estate su Rai 1, in tutta sincerità mi farebbe molto piacere se mi voleste sostenere. Grazie». Per approfondire leggi anche: Reazione a catena, la bomba di Marco Liorni In tutta sincerità, gentile Claudio Lippi, la sua affermazione fa quasi stringere il cuore. Sappiamo che ha passato alcune disavventure economiche, quindi lungi da noi fare la morale sullo stile di una simile uscita, però è evidente che, facendo un discorso generale, un certo mondo televisivo, un tempo glorioso, ora è davvero alla frutta. Più scaltro invece il modo con cui si fa avanti Gabriele Corsi per conquistare il posto di conduttore, egli infatti si nasconde dietro «Marianna, la moderatrice della pagina Facebook di Gabriele», la quale, astuta come una faina, ci avvisa: «La mia è una iniziativa personale», come se, presa da uno slancio di generosità e di devozione nei confronti di Corsi, se ne uscisse spontaneamente con l' idea, a sorpresa, di farlo ritrovare quest' estate vincitore sui concorrenti alla conduzione del quiz: «Vi chiedo un aiuto: seguite il link e votate Gabriele come vostro conduttore preferito di Reazione a Catena. Dimostriamogli, ancora una volta, tutto il nostro affetto! Grazie in anticipo a chi lo farà. Grazie in anticipo - A parte questa faccenda dei grazie "in anticipo", che non abbiamo mai capito che cosa nascondano esattamente, qui la trovata è anche più goffa di quella di Claudio Lippi che, almeno, ci mette la sua faccia e la sua firma, benché virtuali. In tutto questo sgomitare, si può cogliere il segno del tramonto definitivo di uno stile, quello della vecchia Rai che era un servizio pubblico, non un servizio per chi ci lavora. Può un conduttore del servizio pubblico andare dal pubblico, che dovrebbe servire, e chiedergli il "voto" per vincere un sondaggio e influenzare così la sua nomina alla guida di un programma di successo? Noi crediamo di no. di Giordano Tedoldi