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Barbara Palombelli, l'orrore subito dalla figlia adottiva Serena: il padre la minacciava di morte

Teresa Pica
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Barbara Palombelli ha appena dato alle stampe un nuovo libro, Mai fermarsi, nel quale oltre alla storia della sua vita e della sua carriera si è soffermata sui dettagli relativi all'adozione delle sue figlie, Serena e Monica. A quanto pare, nonostante il padre avesse deciso di abbandonarle, la patria potestà su di loro non è caduta per molti anni e questo ha avuto delle importanti ripercussioni: "I primi mesi con Serena (oggi concorrente al Grande Fratello, ndr) e Monica sono stati mesi terribili: portare in giro due ragazzine che non hanno il tuo cognome e senza un pezzo di carta che ti autorizzi è un'impresa durissima. E rischiosa: in caso di incidente, di allergia o di una banale infezione, i genitori biologici – all'epoca ancora titolari della patria potestà, incredibilmente non decaduta dopo anni di abbandono e di istituto – avrebbero potuto rivalersi su di noi". Leggi anche: Leonardo Bonucci dalla Carrà parla della malattia del figlio, moglie in lacrime Nel libro inoltre si legge si quanto il padre biologico delle figlie, ad oggi morto per tubercolosi, fosse un uomo violento: “Il padre biologico, un uomo violento e pericoloso, allora girava ancora per la città. Potevamo incontrarlo, lui o uno dei suoi amici malavitosi,  le ragazze ne avevano il terrore. […] Il tribunale, che aveva più volte messo sotto processo il padre biologico per violenze fisiche e altri reati, condannandolo a sei anni in via definitiva, non faceva decadere la patria potestà nonostante gli ormai tre anni di distacco dalle piccole. Senza la dichiarazione dello stato d'abbandono, nessun minore può diventare adottabile. E lui, che non era in carcere (…) continuava a vagabondare. Le ultime parole che aveva pronunciato all'indirizzo delle suore e che le bambine avevano sentito benissimo erano state gridate: ‘Un giorno tornerò e vi ucciderò tutte'. Ogni tanto Serena continua a chiedermi: ‘Non è che un giorno ci trova?'”.

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