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Vittorio Feltri sulla stagione televisiva: "Solita spazzatura". E quel messaggio a Corrado Formigli

Davide Locano
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Su gentile concessione dell' editore e del direttore Feltri pubblichiamo l' articolo per il numero di luglio di Arbiter. Mai come questo anno sono in felice attesa dei palinsesti estivi. Finalmente repliche di Don Matteo e della Signora in giallo prenderanno possesso della televisione. Meglio infatti rivedere per la centesima volta quel menagramo di Don Matteo alle prese con l' ennesimo omicidio nel suo paesello invece di assistere a demenziali show pomeridiani. Il simpatico prete, ovunque vada, porta morte e dolore. Poi, in bicicletta, punisce i colpevoli e torna a dir Messa. Fine della storia. In una oretta ce la siamo cavata. La stagione tivù 2018-2019 si può archiviare alla voce: spazzatura. È sufficiente ricordare che il caso dell' anno è stato il finto matrimonio di Pamela Prati con il finto pretendente Mark Caltagirone. La soubrette e uno stuolo di imprecisate protagoniste di secondo piano hanno rotto le scatole per alcuni mesi all' insegna della fuffa più pura passando da trasmissione a trasmissione senza soluzione di continuità. Che fosse una montatura, anzi una sceneggiatura, a disposizione di talk volgari l' aveva capito subito anche il mio gatto. Non a caso, non appena infastidito dalle consuete urla provenienti dal tubo catodico, si indigna e si ritira in giardino. Alla domenica pomeriggio si poteva passare da Rai Uno a Canale 5 senza accorgersi di nulla. Su Rai Uno si piangeva e si cantava con Mara Venier. Su Canale 5 si cantava e si piangeva con Barbar d'Urso. Leggi anche: "Un mostro di bravura": Feltri incorona Lorenzetto CHE LINGUA PARLANO? Per fortuna c' è lo sport, direte voi. Ma perfino il calcio è finito nel caos più completo. Per seguire tutto, erano necessari due abbonamenti e anche due giorni alla settimana di vacanza: le partite, per esigenze televisive, iniziano con l' anticipo di venerdì e finiscono col posticipo di lunedì. In mezzo quasi impossibile capire dove vedere e cosa. Risultato brillante: il torneo spezzatino di Serie A ha registrato abbonamenti in calo del 30 per cento. Complimenti. Era difficile affossare il campionato ma le televisioni, a furia di insistere, ci sono riuscite. Per non dire delle telecronache scomposte dove il giornalista al microfono pretende di essere più importante della partita e fa venire la nausea a ogni azione da gol mettendosi a urlare come un ossesso. Tra l' altro: ma che lingua parla il telecronista medio? Il vocabolario è agghiacciante: imbucata, rasoiata, fare densità, palla ancora viva, espressioni spagnole incomprensibili. Se poi interviene l' ex calciatore, non resta che tapparsi le orecchie per non ascoltare analisi strampalate in lingue solo vagamente simili a quella di Dante. L' informazione ha deluso ma non è una novità. Con le eccezioni di Bruno Vespa, il miglior cerimoniere, e di Nicola Porro, l' unico liberale, per il resto il telespettatore è stato preso in ostaggio dai soliti professionisti delle news a senso unico. Su La 7 Corrado Formigli e Giovanni Floris. Su Raitre Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer. Su Raidue non sapremmo: da quando c' è il genialoide Carlo Freccero, i programmi li chiudono ancora prima che vadano in onda, meglio così. Tutti i canali sono liberi... di stare a sinistra. L' apice si tocca con Lilli Gruber, ormai specializzata nel tutti contro uno: l' ospite di destra finisce in padella, circondato dagli altri invitati e dalla conduttrice stessa. In quanto alla varietà e alla fantasia delle riflessioni proposte, possiamo assicurare che quest' anno c' è stato un solo argomento: la "cattiveria" di Matteo Salvini, reo di affermare una semplice verità. Un conto è accogliere, un altro è farsi invadere dagli immigrati. Niente da fare ai signorini della tv non sta bene. La loro ricetta consiste nel farcire le periferie di stranieri. Periferie ben lontane dalla casa dei buonisti. Capitolo reality show. Meglio sarebbe non aprirlo. Ma dobbiamo. Scusateci. Qui la truce volgarità e l' ignoranza più abbietta, oltre a tonnellate di silicone, sono valori obbligatori per bene figurare. Non esistono segreti per il pubblico dei televotanti. E i concorrenti si smutandano, raccontano segreti di famiglia, sputtanano relazioni matrimoniali, fingono sentimenti elevati. Insomma, si coprono volontariamente di ridicolo. I protagonisti sono vip di terza fascia, gente caduta in disgrazia, tronisti, attrici senza film alle spalle. In studio gli opinionisti fanno a gara per pronunciare sciocchezze moralistiche o "trasgressive". Non so se vi siete resi conto di cosa abbiamo al posto del vecchio varietà. Gente incapace di ballare che balla sotto le stelle. Prima c' erano le Kessler. Gare tra categorie di esseri subumani che esprimono il peggio della nostra specie. Talent canori che sfornano un talento ogni dieci anni. Un tempo c' era Gaber. Talent in cui chiunque si presenta a fare qualsiasi idiozia gli passi per la testa. Italia' s Got Talent? A guardare i talent non si direbbe. Un tempo c' era la Corrida di Corrado. Ma non rimpiangiamo troppo il passato. Per i più giovani ci sono canali in streaming dove tutto ciò non esiste. Film, serie e show mantengono un livello più che accettabile. Scommettiamo che alla fine vinceranno questi nuovi servizi? di Vittorio Feltri

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