Molti nemici...

Barbara D'Urso sotto attacco: nel mirino di Morgan e Giletti. Ma è più potente di prima

Maria Pezzi

La chiamano la sindrome del cane piccolo: quella che ti spinge ad abbaiare forte al primo nonnulla, per sembrare un pericoloso grosso cane di razza. Ebbene, pare che tale sindrome dilaghi in tv. Non c' è infatti giorno che passi senza che qualcuno abbia da ridire contro Barbara d' Urso. In particolare il lunedì mattina. Puntualmente la settimana si apre all'insegna dello scandalo post - Live - Non è la d' Urso: una volta ci si scandalizza per i contenuti trattati, la volta dopo per gli ascolti, l' altra ancora per la scelta dissennata degli ospiti in studio. È diventata quasi una moda. Una moda - francamente - un po' scema oltre che stucchevole. Tutto questo furor di sdegno sarebbe infatti accettabile se producesse un effetto riflesso negli ascolti. Facciamo un esempio a caso: domenica sera Massimo Giletti si lamenta che Barbarella non abbia trattato come si deve (leggi: come sa fare lui) il caso Pamela Prati e, il giorno seguente, La7 vince la serata. O, che so, supera il 10% di share, ubriacando di ascolti Urbano Cairo. Invece non è così. Il talk di Massimo si aggira tra il 5% e il 6% di share: un onesto risultato. Che resta inferiore a quello della d' Urso. Certo, i due programmi sono diversi: Live - Non è la d' Urso è intrattenimento, Non è l' Arena è informazione. Però Giletti continua a fare paragoni tra lui e lei (mai citata espressamente ma onnipresente nei suoi pensieri). Dovrebbe saperlo che giocano due campionati differenti così come dovrebbe essere consapevole che, se uno è bravo, non è necessario sottolinearlo. I fatti parlano per lui. A Giletti va però riconosciuto un merito: si lamenta ma quantomeno si sporca le mani misurandosi sullo stesso terreno della d' Urso. Leggi anche: Live non è la d'Urso, Pupo frena Barbara C' è chi invece in video non ci mette piede da un po' ma si picca di pontificare da casa. Stiamo parlando di Alessandro Greco. Domenica sera il conduttore si è scagliato contro la d' Urso sui social: «Siamo sotto il trash, non si può nemmeno considerare intrattenimento tv e la cosa più triste è il finto disincanto di Barbara d' Urso: "Oddio chi è? Cos' è? Ma cosa mi tocca fare!?". Sei artefice e consapevole di tutto, almeno un po' di coerenza». Ora, è chiaro che la d' Urso non è Shakespeare: la sua è una tv che parla alla pancia, con una liturgia distintiva, fatta di faccine, gossip, starlette e gridolini. È legittimo che non piaccia ma è un genere tv, come lo è l' approfondimento di Piero Angela o il quiz Zero e Lode. La tv vive anche di questo e, se fa ascolti (domenica 13% per Barbarella), vuol dire che ha un proprio pubblico di riferimento: è un fatto che va rispettato o, in alternativa, superato da una proposta migliore. A oggi quest' ultima non è pervenuta. fermate «tattiche» Persino Domenica In di Mara Venier si ferma tatticamente alle ore 17 per non scontrarsi con Domenica Live. Senza contare che ci vorrebbe comunque un maggiore rispetto verso una presentatrice che, piaccia o meno, lavora 365 giorni all' anno. Se un collega deve farle degli appunti, alzi il telefono: è più costruttivo, oltre che più galante. Lo sfogo su Twitter genera solo polemica. Questo vale a maggior ragione per gli ospiti che la d' Urso invita. Hanno tutto il diritto di non accettare i suoi inviti in studio. Ne hanno un po' meno se, sulla mancata ospitata, ci costruiscono una sceneggiata social, come ha fatto Morgan. Domenica sera ha dato buca a Live per poi spiegare le sue ragioni su Facebook. Sarebbe bello che ci fosse più buona tv e meno chiacchiere dettate dall' invidia. Ma si sa: molti nemici, molto onore. di Francesca d'Angelo