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Coronavirus, Fiorello sulla fase 2: "Ho 60 anni, il governo mi lascia a casa. Di Venditti e Baglioni non ne parliamo"

Francesco Fredella
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Lockdown. Fase 2. Ormai questi due termini sono entrati nel nostro vocabolario da giorni. E sul nostro calendario abbiamo cerchiato in rosso una sola data: il 4 maggio, quando dovrebbe terminare la quarantena. 

Gli artisti scalpitano sui social, dove sono più popolari che mai tra dirette e chat con i fan. Il grande Fiorello, unico e inimitabile, è sicuramente uno dei pionieri delle dirette in Rete: la sua edicolaFiore - lo ricordiamo - da anni viene trasmessa con uno smartphone. Quindi sicuramente riassume dal punto di vista digitale tutto quello che accade oggi. Ma Fiore, proprio sui social, non perde la sua ironia e “pizzica” sulle nuove misure del Governo per la fase 2. “Ho 60 anni e starò a casa come Ligabue: Venditti e Baglioni non ne parliamo", dice Fiorello in un video che diventa virale. 

Poi, sempre con in diretta social, sfodera il nuovo look: “Buongiorno, sono Rosario Fiorello, sono nato il 16 maggio del 1960 - dice Fiore - questo significa che il 16 maggio compirò 60 anni. E adesso i 60enni non possono uscire. Io non ce li ho ancora, quindi io dal 4 al 16 maggio potrei uscire. Ma noi 60enni dobbiamo fare fronte comune e dobbiamo dare retta a chi ci governa. Quindi se dicono che noi sessantenni dobbiamo stare a casa significa che siamo a rischio, siamo persone da proteggere. Siamo un po' come il panda, il colibrì dell'Himalaya, siamo in via di estinzione. Però non usciamo. Stiamo a casa".

 

 

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