Canta in inglese
Il Galles boicotta Duffy
Nella sola Gran Bretagna ha venduto 700.000 copie, tenendo alta la bandiera gallese. Perché lei, Duffy, è nata in Galles 24 anni fa, a Nefyn, nella zona occidentale del regno. E in Galles ci vive, a Cardiff. E' così gallese che lo parla pura in modo sciolto, senza problemi. Eppure qualcuno non le vuole bene o, per lo meno, non gradisce che canti in inglese. A renderlo noto dalle pagine della rivista Music Maker Magazine è Paul Brett, già direttore del marchio di registrazione A&R nonché uno degli scopritori del talento della giovane ragazzina che voleva sfondare nel mondo della musica, con quella sua voce così particolare che l'ha resa un'icona del neo soul. Il Welsh Language Board (il comitato per la lingua gallese) avrebbe infatti cercato di bloccare lo svolgimento di un concerto della cantante. I fatti risalgono al 2002, quando Duffy girava per il Galles raccogliendo i primi successi, ma senza essere ancora esplosa: “Nell'autunno di quell'anno abbiamo sponsorizzato e condotto Pop Cymru (Galles in lingua gallese), per permettere alle giovani band locali e cantanti di esibirsi di fronte ad una platea come si deve. Il Welsh Language Board aveva accolto con interesse l'idea e voleva contribuire economicamente. Il giorno dell'esibizione, al mattino, ho avuto una conversazione telefonica imbarazzante per sapere che il Language Board non permetteva che Duffy si esibisse perché avrebbe cantato in inglese, mentre le altre otto band si sarebbero esibite completamente in gallese”. Alla fine si giunse ad una soluzione: nel testo c'erano due parole che sia in inglese che in gallese hanno lo stesso significato. Brett confessa di non aver mai raccontato questo retroscena a Duffy, perché temeva di poter danneggiare la sua carriera. Sarà, intanto la nuova voce ha invaso tutto il mondo. E pensare che non volevano farla cantare a casa sua.