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La Carfagna contro i reality

"Usano i trans per gli ascolti"

Silvia Tironi
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Mara Carfagna contro i relity show,tacciato di utilizzare spesso le differenze ai fini dello spettacolo. Secondoil ministro delle Pari opportunità, invece di alimentare le ‘differenze', imass media dovrebbero fare la loro parte nella lotta alle discriminazioni cheriguardano le persone transessuali: “Conosco tante persone transessuali - hadetto il ministro nel corso della presentazione di una campagna governativacontro l'omofobia - che fanno una vita normale. Per noi le differenze noncontano, ma per combattere gli stereotipi serve anche l'aiuto dei mass media. Ein questa battaglia, i reality non ci aiutano. Occorre invece abbattere il murodi pregiudizio nei confronti di omosessuali e transessuali”. Ilministro si è detta altresì “spiacevolmente colpita” dall'equazione utilizzatadagli organi di informazione circa i trans. Ossia: “trans=prostituzione otrans=droga”. Stereotipi, questi, sottolinea la Carfagna, utilizzatiunicamente “per fare audience. E questo accade in molti reality show”, chiudela titolare delle Pari opportunità. Un elemento, questo, “che purtroppo non ciaiuta nella battaglia contro l'omofobia. Conosco personalmente diversi trans esono persone - sottolinea Mara Carfagna - che conducono una vita normale,fanno politica e svolgono lavori molto importanti, anche delicati”. Impossibilenon ricollegare le parole del ministro alla presenza, nella casa del Gf diGabriele Belli, ex donna diventata uomo in seguito ad interventi chirurgici dicambio sesso.

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