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Sanremo 2025, l'Associazione Giornaliste italiane: "Male gli applausi da stadio a Elodie"

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*Associazione Giornaliste italiane

Caro Direttore, quanto accaduto a Sanremo in occasione della conferenza stampa di Elodie ha lasciato molte perplessità. Non c’è stupore sulla posizione politica di Elodie, che non ha mai fatto un mistero sul suo posizionamento. Ad Elodie, presente al Festival per la sua voce e certamente non per le idee politiche, è stato chiesto un commento politico, un contesto culturale. Non interveniamo quindi sulla sua risposta, anche perché non compete a un giornalista farlo. Quel che ci ha lasciate perplesse e ci ha spinte a commentare l’accaduto come associazione di giornaliste è l’aver assistito alla reazione della Sala Stampa del Festival di Sanremo: l’ovazione alla risposta dell’artista.

La kermesse canora è un appuntamento culturale centrale per il Paese e, quanto accaduto ieri, ha ricordato più la reazione dei tifosi in uno stadio di calcio. La Sala Stampa del Festival si è trasformata in uno stadio. Non è accettabile che dinanzi ad una dichiarazione ci si lasci andare in applausi scroscianti e risate. Era uno spettacolo di cabaret? No, era una Sala Stampa con posti limitati, con professionisti accreditati. Da qualche anno, Sanremo non è solo una splendida vetrina per gli artisti. È uno spettacolo a tutto tondo che si consuma tra paillettes e politica e pensiamo che ciò accada non per volontà di chi organizza o dei cantanti, ma per chi vuol creare polemica e far parlare di sé. La scarsa sobrietà della Sala Stampa ha dunque richiamato la nostra attenzione e ci chiediamo se sia giusto che una Sala Stampa si trasformi in un palco per comizi. L’imparzialità e la neutralità rappresentano un faro per la categoria o sono solo parole? La forma è sostanza nel caso in analisi? Elodie ha fatto Elodie, nessuno si sarà stupito in via della Scrofa, stupisce la reazione della Sala Stampa trasformata in stadio.
Ps. Alcune società calcistiche regolamentano l’ingresso dei giornalisti senza sciarpe della squadra del cuore, la tribuna stampa è un luogo di lavoro. Se accade negli stadi è giusto aspettarselo anche in un contesto come quello del Festival di Sanremo?

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