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L'Olimpo dei dj a Miami, e c'è anche un italiano

Dal 16 marzo in Florida la Winter Music Conference, con tutti i big della dance. A rappresentarci Luca Ontino, alias David Jones

Leonardo Filomeno
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Esiste un'Ibiza per chi viaggia solo in prima classe. E una camera d'albergo guai a prenotarla se le stelle non sono cinque. Un paradiso insomma. Si trova in Florida. E si chiama Miami. Qui, da diversi anni, si svolge la Winter Music Conference. L'evento catalizza l'attenzione di dj, discografici e appassionati di movida. Va in scena tra 16 e il 25 marzo. Gli ultimi due giorni prende vita l'Ultra Music Festival, il perno della kermesse, il gran finale, che è capace di far ballare decine di migliaia di persone al ritmo di miti elettronici di oggi e di ieri come Kraftwerk, New Order, Fatboy Slim, David Guetta, Tiësto, Avicii e i nostri Remo e Bloody Beetroots. Ma è su Afrojack, neo fidanzato della sexy ereditiera Paris Hilton, che sono puntati i riflettori di quest'edizione. Quando è in studio da solo lui fa sul serio, intendiamoci, e la sua Can't Stop Me si annuncia come uno dei tormentoni dance del 2012. Ma, diciamo per amore, produrrà anche un album per Paris. Tornando alla Wmc, tra le feste, tutte (o quasi) rigorosamente en plein air, c'è quella del produttore di Celebration di Madonna, Paul Oakenfold, il 20/3 al National Hotel di Collins Avenue; sempre in questa località, ma il 22 e allo Shelborne South Beach, arriva la ciurma di vagabondi capitanata dal cileno Luciano, seguita, il 25, da Sander Kleinenberg. Il party più atteso, però, è quello del Nikki Beach, che il 22/03 ospita JuicyBeach, e a organizzare c'è l'americano Robbie Rivera. L'italiano in console - In console quello che molti chiamano il re di Miami ha voluto nientemeno che Bob Sinclar e Roger Sanchez. E pure un italiano: Luca Ontino, al mixer David Jones. Che da noi, grazie anche all'esterofilia galoppante, non è ancora una star, ma nel mondo lo è da tempo, vista la miriade di successi collezionati. Per esempio: in Francia, nel 2006, ha sfondato il muro degli 80.000 vinili. O, ancora, la sua versione di Thriller è il secondo brano più venduto di sempre su Beatport. "Non vedo l'ora di suonare con Robbie", racconta Luca, che, felice dei programmi futuri, prosegue: "Rivera mi ha contattato tempo fa, quando si è accorto che stava suonando cinque miei brani. Da allora è nata una bella amicizia, oltre che una collaborazione". Il giovane artista porterà alla Conference due produzioni, una compilation e un suo remix più graffiante e cattivo di Discopolis di Lifelike & Kris Manace, un classico house moderno."Rifarlo è stata una scommessa sin dal primo beat. Ho provato cinque diverse soluzioni prima di trovare qualcosa che rendesse onore all'originale e alle piste di oggi. Il primo dei due pezzi è E Samba, bootleg amatissimo. Tanto che è nata l'idea, con Spinnin', di realizzare una traccia che miscelasse un po' di house, electro e tech. Tutte positive le reazioni. Stessa cosa è avvenuta per Heya: nato come promozionale per Miami '12, la raccolta che ho mixato per Azuli/Defected, uscirà anche come singolo, con tanto di versioni di Mastiksoul e altri". A partire dal Salento, in Italia i bei posti non mancano, ma un'Ibiza o una Miami nemmeno per sogno. Perché? "Lì si respira musica. Si avverte che sei circondato da persone che vivono la tua stessa esperienza. E' come camminare a Milano nella zona di San Siro prima di una partita di Champions. Per dire: in questi giorni viviamo Sanremo, mentre all'estero, da mesi, tutti organizzano la WMC e l'Ultra. Bisognerebbe ripartire dal divertimento, dalla selezione musicale. Dai giovani". Anche stavolta, condividiamo. 

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