Feste horror

Live Non è la D'Urso, Alberto Genovese e la modella: "Aveva la sindrome da sceicco"

Francesco Fredella

Kristina vuota il sacco a Live non è la d’Urso. Si tratta di una nuova testimonianza choc che piomba sul caso  Alberto Genovese, l’imprenditore digitale milionario accusato di aver abusato di una 18 enne dopo averla drogata. Il fatto è avvenuto, secondo la ricostruzione della Procura, nella sua casa nel cuore di Milano dopo un festino a base di droga e alcol. 

 

 

 

"Ho deciso di parlare. Tutti lo coprivano perché purtroppo spesso erano ragazze straniere, modelle, che neppure sapevano di cosa accadeva", racconta Kristina al Live. Lei ha partecipato ad alcune feste dell’imprenditore. "La prima volta che ho conosciuto Genovese avevo 18-19 anni. Tutto per caso. Sono finita a casa sua per caso, era giorno. Poi di sera è arrivata un po’ di gente, ma nel pomeriggio lui ha cercato un approccio. Ho detto no, ma ho visto che è arrivata la droga. L’ho usata anche io di mia spontanea volontà", dice la ragazza. Ha continuato per un po’ di mesi a frequentare casa Genovese. Per diverse volte ha preso il suo jet privato per andare a Ibiza. "Aveva la sindrome da sceicco: tutte donne e pochi uomini alle sue feste", tuona la super testimone. Adesso ci sono altri due indagati: Daniele Leali, amico di Alberto Genovese, e Sara (fidanzata di Genovese). Nuovo colpo di scena. Il caso si allarga. Chi era a conoscenza delle feste dell’orrore? Spunta anche nuovo giallo, legato al presunto risarcimento da 5 milioni di euro che Genovese avrebbe offerto alla vittima di 18 anni. Ora la Procura indaga sulla posizione di Leali - definito braccio destro di Genovese - su quella di Sara, una giovanissima fidanzata dell’imprenditore accusato di aver violentato e drogato la vittima 18 enne alla festa organizzata nella sua lussuosa casa milanese. Il caso si complica.