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DiMartedì, Alessandro Di Battista delira contro Draghi: "Dovrebbe vergognarsi, scappa come Vittorio Emanuele III"

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"Ho le mie fonti". Alessandro Di Battista risponde così a Giovanni Floris, conduttore di DiMartedì che nella puntata del 18 gennaio gli ha chiesto della corsa al Quirinale. "Io sono sicuro che quando Mario Draghi è salito a Palazzo Chigi, qualcuno gli ha promesso che dopo un anno sarebbe andato al Colle". Per l'ex esponente del Movimento 5 Stelle il punto è però un altro: "In piena pandemia, con 400 morti, se Draghi dovesse andare al Quirinale, dovremo ricicciarci le consultazioni, il presidente della Repubblica che chiama i leader dei partiti, la nomina dei ministri. Insomma, questo è il quarto governo in quattro anni in un momento drammatico dal punto di vista sanitario, economico e sociale".

 

 

Da qui la frecciata all'ex numero uno della Banca centrale europea: "Io mi vergognerei se fossi Draghi di fuggire come Vittorio Emanuele III e lasciare il governo che lui avrebbe portato avanti nella gestione della pandemia e del Pnrr". Ma Dibba non ne ha solo per il premier. "Silvio Berlusconi non sarà Presidente. È entrato in politica per non finire in galera. È sul viale del tramonto politico. Per molti Berlusconi era un politico finito ma la verità è che sta governando, è stato riportato al governo per me anche da quella scelta scellerata del M5S di sostenere il governo Draghi. In questo paese Berlusconi, condannato per frode fiscale, può fare il Capo dello Stato".

 

 

Finita qui? Neanche per sogno. Ecco, dunque, altri deliri su La7: "Il messaggio che si lancia agli italiani con la sua candidatura, di una persona che ha finanziato Cosa Nostra, per me è veramente devastante, e secondo me indebolisce politicamente Giorgia Meloni e Matteo Salvini, i quali l’hanno accettata forse per rispetto nei confronti dell’anziano alleato ma anche per timore che possa spaccare il fronte del centrodestra magari sostenendo Mario Draghi, come per me succederà. È avvilente parlare ancora di Berlusconi e questo perché non sarà presidente della Repubblica". 

 

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