A Tagadà

Michele Emiliano, schiaffo alla sinistra sul Cav: "Tenute insieme dall'odio viscerale"

Claudio Brigliadori

Per fortuna c’è qualcuno, a sinistra, che ha la dignità di separare la battaglia politica dalle vicende private. Nelle ore successive al ricovero di Silvio Berlusconi ha fatto rumore il silenzio mantenuto a lungo (troppo a lungo) da Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il governatore Pd della Puglia Michele Emiliano, invece, magistrato che pure non è mai stato troppo tenero con il Cav, ha fin da subito chiarito quale sia il confine della lotta e lo ha ribadito in collegamento con Tagadà, a La7. 

«Su Facebook ho scritto qualche giorno fa che bisogna un po’ sforzarsi da parte di tutti per augurare pronta guarigione a Berlusconi. Bisognava superare questi 30 anni e ho invitato tutti ha umanizzare un po’ il rapporto politico». Un concetto non facile da assimilare nel campo delle opposizioni, per anni tenute insieme dall'odio viscerale per il nemico. «La figura di Berlusconi- sottolinea ancora Emiliano- è una figura che nei sussidiari di scuola nei prossimi anni avrà dei capitoli grossi, eh, dei capitoli come quelli di Giolitti (storico presidente del Consiglio a inizio Novecento, in epoca pre-fascista, ndr). E prendendo in giro qualche ex presidente del Consiglio del mio stesso partito gli dirò: non so se troverete lo stesso spazio». 

 

Ogni riferimento a Enrico Letta, Gentiloni o Renzi, e magari pure a Prodi, non è casuale. «Ha avuto una vita a modo suo, alla Frank Sinatra diciamo conclude il governatore -. Come tutte le persone dotate di grandi talenti, di grande potere e grande ruolo poi alla fine sono stramaledettemente sole. E naturalmente questa solitudine aumenta nei momenti di malattia. Io faccio il tifo perché Berlusconi guarisca il più presto possibile e possa perdere le prossime elezioni nella maniera più elegante e spiritosa di cui è capace».