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Soumahoro, gli stivali di gomma irrompono a Sanremo: la "mossa" di Parenzo

Claudio Brigliadori
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Una domanda su Sanremo non si nega a nessuno, nemmeno agli ospiti in apparenza più lontani dall'Ariston e dalla musica. Così quel folletto pop di David Parenzo, a L'aria che tira su La7, si diverte a incalzare professori, politici e attivisti in studio su quanto sta accadendo in queste ore in Liguria. Si parte con l'esimio storico Franco Cardini. «Del Festival non gliene frega niente?», lo stuzzica il conduttore. «Non lo seguo granché, sono mozartiano quindi Amadeus mi andrebbe anche bene - replica il prof con una battuta -, ma gli metterei degli smoking diversi».

Quindi tocca ad Aboubakar Soumahoro, e si passa dai suoi stivali di gomma branditi davanti al Parlamento al paio di calzature che Parenzo appoggia sul tavolo, per ricordare il Travolta-gate. «Lei lo segue? È un grande evento nazional-popolare", domanda il padrone di casa al deputato del Misto, uscito dai Rosso-verdi perché travolto dall'inchiesta su moglie e suocera sui fondi ai centri per migranti. L’ex sindacalista se la cava con un sorriso: «Come tutti i nostri connazionali».

Alla fine il più serioso di tutti è, come da copione, l’esponente di Ultima generazione agghindato come un ranchero della Maremma. «Vorrebbe andare anche lei sul palco di Sanremo come i trattori?», la butta lì il padrone di casa. «Sì, ci stiamo pensando, con un trattore di cartone. Vogliamo entrare anche noi», conferma Tommaso Iuas. «Abbiamo qualcuno lì, sembra ci sia molta apertura sul palco per portare le questioni importanti».

 

«Ah - sobbalza Parenzo -, scoop, siete pronti al blitzino?». E l’eco-attivista si dispera perché su queste cose è vietato scherzare. In fondo proprio come su Sanremo, perché in fondo, come ricorda la giornalista del Corsera Maria Teresa Meli anche lei in studio, «la politica su quel palco c'è stata sempre, inutile prenderci in giro».

 

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