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DiMartedì, scontro Magliaro-Floris: "Tito era comunista o no?", "Ma che c'entra?"

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Scontro in diretta a DiMartedì, su La7, nella puntata del 13 febbraio tra il conduttore Giovanni Floris e Massimo Magliaro: "Ignazio La Russa ha detto che bisognava ricordare (durante il Festival di Sanremo, nel Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe, ndr) che Tito è stato un boia comunista. Deve entrare in funzione l'autocensura? Non si può dire che Tito è stato comunista? Quindi togliere a questo signore la cittadinanza onoraria, i premi e le medaglie?", chiede in modo provocatorio Magliaro.

"A Tito hanno baciato l'anello tanti presidenti della Repubblica italiana", ricorda ancora Magliaro. "Tito è stato un infoibatore, un assassino e questa roba va detta. Nel momento in cui noi facciamo il giorno del ricordo ricordiamo nomi e cognomi. Tito è stato un assassino, è vero che era comunista o no?", insiste rivolgendosi direttamente a Floris. "Ma che c'entra?", ribatte il conduttore. "Amadeus ha parlato di Tito senza dire che era comunista", sottolinea ancora Magliaro.

Qui il botta e risposta tra Floris e Magliaro

 

 

La polemica era stata sollevata dal presidente del Senato che ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 aveva commentato: "Per fortuna - non so se c’entra un briciolo di merito mio che l’avevo segnalato - Amadeus si è ricordato delle Foibe". "Anche se, per carità, il maresciallo Tito non si sa che ideologia avesse, secondo Amadeus", aveva aggiunto La Russa. "Ha ripetuto tre volte: le truppe, le cose del maresciallo Tito, come se non sapesse che il 90% di chi ascolta sotto i 50 anni non sa neanche chi fosse il maresciallo Tito. Doveva specificare? Doveva dire titini comunisti, che c’è di male?".  

 

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