Stasera su Rai 1 rispuntano i muscoli di Can Yaman e l’atmosfera di avventure lontane e affascinanti che la nuova serie di Sandokan ha riacceso dopo 49 anni. Lo testimoniano i clamorosi dati d’ascolto della prima serata che ha radunato una folla di cinque milioni e 755mila fan della Tigre della Malesia, con un 33,9% di share, numeri rari da registrare in questi tempi televisivi. Le prime due puntate che raccontano le origini piratesche del protagonista sono piaciute a tutti: lo share dei telespettatori tra i 15 e i 24 anni è stato del 42,51% e tra i 55 e i 64 anni si aggira attorno al 38%. Non c’è, quindi, solo l’effetto nostalgia che rimanda al primo Sandokan televisivo con Kabir Bedi girato da Sergio Sollima del 1976.
C’è la produzione Lux Video e RaiFiction e ci sono attori italiani e stranieri a tenere banco. Can Yaman, poderoso, è stato criticato per le due sole espressioni (con e senza turbante) mentre Alessandro Preziosi ha fatto rimpiangere il Philippe Leroy del 1976, ma tutti gli altri hanno: Alanah Bloor nei panni di Marianna, John Hanna, l’attore di Quattro matrimoni e un funerale e Sliding Doors, fa bene il cattivo sergente mentre Ed Westwick è un feroce James Brooke simile a quello storico del grande Adolfo Celi.
Ebbene, la bella notizia per i tanti fans della Tigre della Malesia e per i lettori dei libri di Emilio Salgari, qui rispettati in pieno e modernizzati senza stravolgimenti, è che ci sarà un sequel. Il regista Jan Maria Michelini - lo stesso di Doc Nelle tue mani - ha diretto la fiction assieme a Nicola Abbatangelo, e ha svelato: «Il successo che ha avuto Sandokan nei mercati esteri come vendite, prima ancora di uscire in Italia come primo paese, è stato importante, era confortava ma non ci aspettavamo uno share così. Un sequel? Sì, tra primavera ed estate iniziamo a girare». Poi un dettaglio su Kabir Bedi, il primo Sandokan televisivo oggi 79enne: «Lo abbiamo cercato anche per fargli fare un piccolo cameo in questo moderno Sandokan: non ce l’abbiamo fatta ma ci riproveremo».