Teatro: Luca De Filippo, voglio raccontare mio padre da solo sul palcoscenico (2)
(Adnkronos) - Le date al Quirino di Roma sono per 'Sogno di una notte di mezza sbornia' una sorta di nuova prima nazionale, data la rilevanza della 'piazza' capitolina e la lunga sospensione della tournèe per i problemi di salute di Luca De Filippo: "Abbiamo dovuto rivoluzionare completamente il nostro calendario -spiega- la compagnia è stata ferma per parecchi mesi, e così arriviamo a Roma molto in ritardo sul programma della tournèe". La piece occupa un posto particolare nella drammaturgia di Eduardo, è infatti una delle rare riduzioni da un testo altrui: la commedia è tratta da 'La fortuna si diverte', scritta da Athos Setti nel 1933 per la scena toscana; fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo 'La fortuna di Cecè' e da Angelo Musco in siciliano come 'La Profezia di Dante' per arrivare nel 1937 al Teatro Umoristico dei De Filippo. "Mio padre non ha fatto molte riduzioni, molti adattamenti, comunque più per il cinema che per il teatro, è stato un fatto sporadico e questo è uno degli elementi di interesse del testo, poi ci sono i temi che tratta, gli stessi che riprenderà nel totalmente suo 'Non ti pago", spiega Luca De Filippo. Al centro di 'Sogno di una notte di mezza sbornia' c'è il gioco del Lotto: "Una speranza per la povera gente di allora e non è un caso che i giochi in generale siano cresciuti tanto negli ultimi anni, visto che la povera gente in questo Paese è tornata ad aumentare", afferma Luca De Filippo che nonostante l'attualità del tema del gioco non ha 'adattato' il testo alle nuove abitudini dei giocatori italiani, ad esempio sostituendo il Lotto con il Supernalotto: "Il Banco del Lotto è stato soppiantato da i computer del Superenalotto, la ricevitoria di una volta, che era come una farmacia dove raccontavi il sogno invece dei sintomi e ricevevi i numeri invece delle medicine, non esiste più ma non potevo introdurre questi cambiamenti nel testo, l'avrebbero stravolto".