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Venezia: Baratta, alla Mostra servono 15 mln e 2 anni per intervenire sul Casino' (2)

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(Adnkronos) - "A pesare su tutti i festival è il cambiamento delle stretegie di marketing dei film: i grandi studios sempre piu' spesso scelgono di non mandare le pellicole maggiori, annunciate in anteprima ai festival. Comunque siamo appena a oltre la metà della Mostra e i conti si fanno alla fine. Sono molto cauto ma anche molto soddisfatto -prosegue Barbera- in ogni caso il compito dei festival è il sostegno e la promozione del cinema d'autore e per questo sono insostituibili. Il problema è il mercato tradizionale, non i festival, con il calo degli spettatori, delle sale". "Non è vero che gli spettatori e la risonanza di Venezia siano in calo e la prova mgiliore è che la Fox ha portato qui 'Birdman' -sottolinea Barbera- lo ha lanciato da qui ottenendo un ottimo risultato e una grande attenzione. Certo bisognerebbe sciogliere il nodo delle anteprime assolute, dell'assurda guerra su questo che è in corso tra i festival: come si fa a dire che un film è 'vecchio' perchè due settimane fa è stato proiettato, ad esempio, a Manila?! Per scioglierlo, pero', serve che un direttore possa decidere senza la regola della 'prima assluta', altrimenti si procederebbe per eccezioni, legittimando cosi' chiunque a chiedere di rientrare tra queste eccezioni". Quanto all'ottima accoglienza dei film italiani in concorso al Lido, ovvero 'Hungry hearts' di Saverio Costanzo, 'Il giovane favoloso' di Mario Martone e 'Anime Nere' di Francesco Nunzi, per Barbera "questo è il cinema italiano di oggi, anche 'Le Monde' ha scritto che con questi tre film il cinema italiano è sulla strada giusta e non potrebbe essere diversamente visto che si tratta di tre pellicole molto diverse, che battono nuovi sentieri, che osano. Osare è l'unica cosa che si puo' fare in un momento di crisi". (segue)

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