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Venezia: Baratta, ruolo 'diplomatico' dei festival si basa su fiducia (2)

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(Adnkronos) - Il convegno è stato aperto da Nicola Borrelli, direttore generale per il cinema del Mibac, sottolineando come "l'immagine italiana passi attraverso il suo cinema: quando mi trovo all'estero e dico che mi occupo di cinema in Italia questo crea un'attenzione particolare, tutti si sentono in dovere di sottolineare quanto amino il nostro cinema, come conoscano l'Italia grazie ad esse. Il cinema non è un'attività culturale e commerciale che si esaurisce quando viene 'consumata' ma forma l'identità delle persone e dei popoli interi". Giancarlo Aragona, presidente dell'Ispi, nel suo intervento ha sottolineato la "evoluzione profonda delle relazioni internazionali che ha aumentato il peso relativo della soft power, ovvero di tutto cio' che attiene ed assicura la comunicazione dell'immagine del Paese, la 'vendita' del Paese all'estero. L'azione diplomatica non è piu' patrimonio esclusivo dei governi ed in essa parte essenziale è appunto la comunicazione dell'immagine del Paese". "Due le principali funzioni della diplomazia culturale, propagandare l'immagine di un paese è una e la seconda è favorire la circolazione delle idee per aiutare il dialogo fra culture diverse. Un esempio è quello, nel campo del cinema, dei film realizzati in collaborazione fra israeliani e arabi -ha proseguito Aragona- In una diplomazia culturale contano i contenuti ma anche i contenitori, appunto come la Biennale, la Mostra del Cinema di Venezia. Contenitori all'interno del quali avviene concretamente il dialogo tra persone che vengono da paesi molto diversi. Un paese come il nostro che ha un patrimonio culturale impareggiabile ha saputo proiettare una propria immagine molto positiva. Bisogna continuare su questa linea farne un punto di forza". (segue)

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