Venezia: James Franco, in 'The Sound and the Fury' Faulkner contemporaneo
Venezia, 5 set. (Adnkronos) - Il regista e attore, ma anche sceneggiatore, insegnante e autore, James Franco porta al lido il suo 'The Sound and the Fury', dal romanzo di William Faulkner. "La sua lingua, il suo testo che è di circa 80 anni fa, sono così sperimentali che mi sono reso conto di poterlo fare rendendolo estremamente contemporaneo, con sentimenti contemporanei", ha detto Franco presentando il film alla Mostra di Venezia, ricordando che "c'era già stato un adattamento del libro, un ottimo film, mi pare con Yul Bynner, ma il loro scopo era di adattare la narrazione non di intervenire sul modo di narrare e io mi sono preso la responsabilità di tradurre in meccanismi cinematografici i meccanismi narrativi di Faulkner". Oggi a Venezia Franco ha anche ricevuto il Jager-Le Coultre Glory to the filmaker award 2014 Al centro di 'The Sound and the Fury' c'è decadimento e il crollo di una famiglia aristocratica del sud degli Usa, raccontata attraverso il rapporto diversamente morboso con la sorella di tre fratelli: Benjy (James Franco), muto e ritardato, Quentin, sensibile e malinconico, e Jason, freddo, calcolatore. Lei, Caddy, il modo in cui viene vissuta dei tre, è il fulcro della storia: "sono tre fratelli ossesionati dalla sorella e lei rappresenta i tempi che cambiano, il Sud che cade a pezzi. Il cast del film allinea, oltre Franco, Scott Haze, Tim Blake Nelson, Joey King, Janet Gretzky, Loretta Devine, Anna O'Reilly, Jacob Loeb, Danny McBride e Seth Rogen. Come li ha scelti Franco e perchè tanti 'ritorni' da suoi precedenti cast? "lavorando da attore, poi da regista, ho imparato la lezione: Si può fare un film con degli amici. Un film non deve essere necessariamente una esperienza dolorosa e faticosa, anche se la storia è tragica. Ingmar Bergman diceva che è utile essere depressi sempre ma per me i film sono separati dalla vita reale, ci metto dentro il cuore e se mi stanno vicine persone di talento cheono il risultato è migliore". Scott Haze lo conferma: " Tanti registi usano spesso gli stessi attori e anche James fa questo. E' come essere in una compagnia teatrale, con gli stessi attori che saltano da un ruolo all'altro". (segue)