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Musica: domani il Brahms cameristico a Santa Cecilia

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Roma, 21 mar. (Adnkronos) - La produzione cameristica di Johannes Brahms occupa un posto di rilievo all'interno del suo catalogo compositivo e rivela aspetti fondamentali della sua poetica. Domani (Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, ore 20,30) per la Stagione di Musica da Camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tre straordinari solisti come Leonidas Kavakos al violino, Patrick Demenga al violoncello e Denis Kozhukhin al pianoforte eseguiranno tre Trii di Brahms che si collocano in momenti diversi della sua attivita' creativa: il Trio n. 1 op. 8, il n. 2 op. 87 e il n. 3 op. 101. Il Trio n. 1 e' la prima composizione da camera dell'autore che ci e' giunta completa, un'opera che riveste, dunque, una notevole importanza permettendo di entrare nella fucina del giovane compositore, all'epoca poco piu' che ventenne, che destinera' ai generi cameristici una parte fondamentale della sua produzione. Dopo questo esordio, passeranno circa trent'anni prima che Brahms si dedichi nuovamente al trio nel suo organico tradizionale. E il Trio n. 2 op. 87, a volte criticato per una certa freddezza espressiva e un eccessivo tecnicismo costruttivo, e' in realta' uno splendido esempio della maestria compositiva di Brahms, capace di far germogliare scarni frammenti tematici in un intreccio solido ed essenziale. Scritto nel 1882 esso si colloca tra la Seconda e la Terza Sinfonia. Capolavoro assoluto, il Trio n. 3 op. 101, composto nel 1886 si staglia con i contorni netti e definiti di contenuti musicali potenti ed efficaci, e al tempo stesso concisi e compatti, tanto che Clara Schumann scrisse nel suo diario: "...Che lavoro! Assolutamente geniale per passione, forza di idee, grazia e poesia! Prima d'ora nessun'altra opera di Brahms mi ha tanto trascinato... Stasera sono felice come non lo ero da tempo". Sponsor ufficiale della serata e' Bnl Gruppo Bnp Paribas.

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