Cerca
Cerca
+

Cinema: Torino, omaggio del Museo Nazionale a Mario Bava

default_image

  • a
  • a
  • a

Roma, 28 ago. (Adnkronos) - Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a Mario Bava, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia italiano, con una rassegna dal titolo 'Occhi che uccidono. L'horror di Mario Bava'. La rassegna, che si concludera' l'8 settembre, sara' inaugurata venerdi' 30 agosto alle ore 16.30, al Cinema Massimo, con la proiezione del film 'I vampiri', diretto da Riccardo Freda ma completato da Mario Bava, che ne e' anche direttore della fotografia. 'I Vampiri' (1956), che malgrado il titolo non e' un film appunto sui vampiri ma un racconto gotico con elementi fascientifici, e' considerato convenzionalmente il primo film dell'orrore italiano. In realta' sarebbe stato preceduto da 'Il mostro di Frankenstein' girato nel 1921 da Eugenio Testa, ma di questa pellicola non rimane altro che il titolo. Proprio all'ingegno di Bava sono dovute le scena piu' note del film: le trasformazioni 'a vista' da giovane e vecchia, e viceversa, della protagonista, interpretata da Gianna Maria Canale, entrambe senza stacchi. Per realizzarle Bava alterno' luci di diversi colori, invisibili in bianco e nero, che evidenziavano diversi strati di trucco dando l'effetto di un invecchiamento, poi di un ringiovanimento, sotto gli occhi degli spettatori. Unico indizio, per uno sguardo attento, lo scurirsi nel primo caso e lo schiarirsi nel secondo dell'abito dell'attrice per effetto del cambiamento di illuminazione. Non a caso Bava divenne celebre anche per la creazione di effetti speciali e trucchi cinematografici in un'epoca in cui gli effetti digitali ancora non esistevano. Registi statunitensi del calibro di Martin Scorsese, Tim Burton, Joe Dante, John Landis e Quentin Tarantino hanno piu' volte dichiarato di essersi ispirati a lui. Bava si e' cimentato con tutti i generi, trasfigurandoli e reinventandoli. Nonostante i budget molto spesso scarni a disposizione, tempi di riprese molto stretti e attori sovente non all'altezza, e' riuscito a girare film divenuti dei cult movie, che hanno fondato generi cinematografici fino ad allora inediti. 'La maschera del demonio' fu il primo horror gotico italiano, con 'La ragazza che sapeva troppo' nel 1962 invento' il genere del giallo all'italiana, 'Roy Colt e Winchester Jack' (1970) fu tra i primi Spaghetti western comici, 'Cani arrabbiati' e' stato l'antesignano del cinema pulp, mentre 'Reazione a catena' (1971) apri' il filone degli slasher, i film horror in cui un maniaco omicida da' la caccia ad un gruppo di persone utilizzando in genere armi da taglio per ucciderli in modo cruento.

Dai blog