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Mostra Venezia: Kelly Reichardt, 'Night Moves' non celebra ecoterroristi

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Venezia, 31 ago. (Adnkronos) - "Non penso che questo film celebri le glorie del terrorismo ambientale. Anzi. Esplora cosa significhi essere radicali ed ideologici. Detto questo c'e' un radicalismo del mutamento dell'ambiente naturale che e' molto piu' grande dell'azione di questi ragazzi. Pensate all'abbattimento della foresta pluviale. Ma e' un radicalismo accettato perche' molti ci fanno soldi ". La regista statunitense Kelly Reichardt parla cosi' di 'Night Moves', il film che porta in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e che racconta la storia di tre ambientalisti radicali dello stato dell'Oregon che si uniscono per mettere in atto la piu' grande 'protesta' della loro vita: far esplodere una diga idroelettrica, in quanto simbolo di quell'industria culturale divoratrice di energie e di risorse che tanto detestano. I tre mettono insieme in maniera rudimentale e un po' ingenua l'esplosivo necessario. E a chi chiede alla regista se non abbia paura che in Usa il film venga criticato come fosse un 'manuale per terroristi', la Reichardt risponde: "No. Anche perche' come sappiamo di manuali ben piu' accurati e' pieno il web. Nel nostro film viene fuori tutta la natura di dilettanti dei tre protagonisti", interpretati da un applaudito Jesse Eisenberg, da Dakota Fanning e da Peter Sarsgaard. "Il mio e' un personaggio un po' intimista, non si esprime molto -dice Eisenberg- seppelisce tutto dentro di se'. Ed e' proprio per questo che la sua rabbia trattenuta e' destinata poi a scoppiare in modo molto piu' estremo che se la esprimesse un po' alla volta. Ma mi ha attirato molto anche la sua posizione etica, e' molto interessante ma molto distante da me: lui fa una cosa distruttiva ma si sente nel giusto perche' ritiene di far parte di una guerra piu' grande in cui l'esplosione e' un danno collaterale necessario. Io non sono cosi' radicale ne' cosi' ideologico. Io vivo a New York e il mio rapporto con le questioni ambientali e fare la raccolta differenziata". Sulla stessa lunghezza d'onda Dakota Fanning: "Anche io non sapevo molto di queste realta' bio, nemmeno dal punto di vista dell'alimentaziione. Mi ci sono avvicinata preparando e girando il film". Come in tutte le altre pellicola della Reichardt e' fortissimo anche in questo film il senso del luogo. Il paesaggio e' uno dei protagonisti, tanto piu' che qui si tratta di quell'Oregon pieno di foreste, coltivazioni biologiche e fattorie che vivono in autosufficenza. "Lavorare con Jon Raymond (cosceneggiatore di tutti i film della Reichardt, ndr.) ha molto a ha fare con il senso del luogo e con l'ambiguita' dell'animo umano. Lui vive da una vita in Oregon e voleva raccontare la sensibilita' ambientale di chi vive li'. Per me la sfida era rendere in modo molto chiaro l'ambiguita' insita in certe scelte radicali".

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