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Formigli: "Ho invitato Salvini con Rackete ma lui ha detto che non poteva"

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AdnKronos
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Roma, 18 set. (AdnKronos) - di Pippo Orlando"Salvini? L'avevamo invitato alla puntata di domani con Carola Rackete ma ci ha detto che non poteva venire". Corrado Formigli racconta all'Adnkronos come sarà la nuova stagione di 'Piazzapulita', in onda da domani sera su La7 con una "scenografia rinnovata e nuove luci in grado di valorizzare le immagini delle inchieste, oltre alla presenza di Tito Boeri, ex presidente Inps, che terrà informati gli spettatori su pensioni, quota 100 e conti pubblici. Oltre a una maggiore qualità giornalistica". La scelta di aprire la stagione 2019-2020 con Carola Rackete nasce dal fatto che "è una notizia - chiosa Formigli - Lei non ha mai parlato in un programma di una tv italiana, ed è la donna che ha tenuto in scacco il potente ministro dell'Interno, Matteo Salvini. E' anche, a mio parere, il personaggio che ha segnato il passaggio decisivo nella psicologia del leader della Lega: l'atto di forza che lui ha compito contro Carola, donna sola in mare, ha segnato un cambio di passo nella sua politica, lo ha portato sul lato eccessivo della forza. Un atteggiamento troppo prepotente e arrogante, nato da un senso di onnipotenza e all'origine del suo errore politico che ha fatto cadere il governo". "Ecco - sottolinea Formigli - Carola Rackete ha svelato l'eccesso di forza di Salvini, quella 'hybris' che sta alla base dei suoi errori politici. Il ministro dell'Interno della settima potenza mondiale non aveva bisogno di usare la forza contro dei disgraziati e una donna, costringendo quest'ultima a fare manovre pericolose per farli sbarcare. Bastava farli scendere dalla nave e applicare la legge in maniera severa". La figlia di David Rossi nuova 'inviata' di Formigli a Piazza Pulita Attenzione però a sottovalutare Salvini, avverte Formigli, "perché nonostante abbia compiuto un grave errore e non sia più al governo, le ragioni che lo hanno portato in alto sono tutte lì e lui continua ad essere, assieme al sovranismo, il racconto più avvincente della stagione". E l'altro Matteo? "Abbiamo invitato anche Renzi nella puntata di domani, ma anche lui ci ha detto che non poteva. Speriamo che venga in una delle prossime puntate, ma speriamo soprattutto che l'ex premier riesca a vivacizzare le cronache politiche dei prossimi mesi, perché c'è il rischio di addormentarci. Anche se un governo che ci faccia 'addormentare' credo sia utile ai cittadini, ma a noi giornalisti serve vitalità, e penso che avremo una stagione frizzante, anche perché questo governo non mi sembra poi così stabile...". Quanto all'ipotesi di una discesa in politica del suo editore Urbano Cairo, Formigli taglia corto: "Ha già detto che non si candida. E' sicuramente appassionato della materia, ma non la vuole fare direttamente. E lo dimostra anche come editore: non mette mai bocca su quello che facciamo noi, ci lascia completamente liberi di fare la trasmissione come vogliamo. Misura i risultati, non certamente le idee". E i risultati della scorsa stagione, sottolinea il conduttore, "sono stati tra i migliori grazie a colpi di scena e avvenimenti, e alla qualità dei nostri servizi che spesso hanno condizionato l'agenda politica, come il fuori onda tra la Merkel e Conte, l'intervista a Chalençon, l'esponente dei Gilet Gialli che Di Maio e Di Battista avevano incontrato a Parigi, ma anche il filone che riguardava Lodi e mense scolastiche. Un talk si misura dalla qualità delle notizie e da come condiziona la vita politica". Infine, l'arruolamento di Carolina Orlandi, figlia di Antonella Tognazzi, sposata con l'ex capo della comunicazione di Mps, David Rossi, trovato morto la sera del 6 marzo del 2013. "L'ho conosciuta come una giovane che vuole fare giornalismo, abbiamo fatto dei colloqui in estate perché noi puntiamo molto sul vivaio e sui giovani. La vogliamo mettere alla prova come giornalista". La Orlandi da anni combatte per scoprire la verità sulla morte di Rossi, che considerava un padre: "Ci sono state fior d'inchieste su David Rossi, se capiterà potremmo anche occuparcene, ma non abbiamo scelto la Orlandi per questo", conclude Formigli.

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