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Teatro: a Roma 'La vertigine del drago', prima regia di Riondino (2)

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(Adnkronos) - Durante un agguato ad un campo rom ad opera di un gruppo di neonazisti, Francesco rimane gravemente ferito e per riuscire a mettersi in salvo prende in ostaggio Mariana. Tra le quattro mura di un angusto e squallido garage, nell'attesa della telefonata dell'Ordine che dia indicazioni sul da farsi, i due sono costretti ad una convivenza forzata. Si apre così una finestra su un doppio livello di lettura: l'attualità di una criminalità tipica del nostro tempo, che fa da contrappunto ad una società oggi sempre più "meticcia"; l'incontro di due personalità per certi versi agli antipodi, ma vicini nelle criticità delle loro persone, estremamente sole, arrabbiate, tradite dalla vita. Due giovani infelici, senza prospettive, abbandonati dai loro stessi clan d'appartenenza, che riusciranno, a loro modo, a trovare una certa forma di rinascita e spazio per condividere le loro, seppur diverse, forme di ribellione.

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