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Buffon contro la procuravergogna i blitz annunciati"In nazionale anche se indagato"

Nicoletta Orlandi Posti
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È Gigi Buffon, ma sembra di vedere Dino Zoff. Toni pacati ma decisi, voce ferma, occhi che ti aggrediscono - e si spalancano - per poi tornare bassi e socchiusi. È Gigi Buffon portiere e capitano della nazionale che si prepara per gli Europei 2012, ma sembra di vedere Dino Zoff portiere e capitano ai Mondiali di Spagna 1982. La differenza è che trent'anni fa il numero uno della Juventus attaccava i giornalisti - annunciando  il silenzio stampa degli azzurri - per questioni più frivole (polemiche sui premi partita, gossip, incomprensioni); questa volta il numero uno della Juventus attacca i giornalisti (e non solo) per questioni più delicate. Già, si gioca a un livello superiore: Monti, la crisi, i magistrati, il calcioscommesse. C'è da ascoltare con attenzione. Riflettere. E applaudire. Perché Buffon è uno diretto anche a costo di essere frainteso o non capito (spesso inciampa lui in qualche gaffe), ma proprio per questo non è mai banale. Senza lavoro Questa volta il portiere è addirittura raffinato (e  un po' paraculo) quando gli chiedono un parere sul premier Monti e sulla proposta di sospendere il calcio per 2-3 anni. Lo juventino la prende alla lontana e con eleganza spiega che non si permetterebbe mai di proferire verbo sulla questione, che si sta parlando sempre del presidente del Consiglio, la nostra massima autorità, sicuramente una persona capace e di buon senso e bla bla bla. Pausa. Poi, però, l'affondo. «La risposta migliore è quella di Abete («Rispetti gli onesti»). Cosa succederebbe se fermassimo il calcio? Che l'85% dei calciatori, quelli onesti, rimarrebbero senza lavoro. Io, magari, un altro lo trovo. Ma tanti colleghi no». Monti, ma non solo. A far scatenare Buffon sono le polemiche nate dopo la sua frase «Meglio due feriti di un morto» e riferita ai pareggi comodi di fine campionato. «Non posso più dire quello che il mio cuore e la mia mente pensano, perché ho avuto l'ennesima conferma, in questi giorni, che è così. Le persone perbene, con la coscienza a posto e senza scheletri nell'armadio, non possono dire quello che pensano. Il mondo sta andando come sta andando, e penso abbastanza male. Ma andrebbe preservata la libertà di pensiero, degli altri. Però nella vita bisogna anche prendersi delle responsabilità, e me le sono sempre prese. Frequentate il calcio da millenni, ma poi avete la forza di fare certe paternali... Io non devo dire quello che volete voi giornalisti. Quando tocchi certi argomenti per voi non è mai il momento giusto. Ma io credevo che andasse fatto un distinguo tra comportamenti anche discutibili, ma non certo paragonabili a organizzazioni truffaldine, criminali. Come possono essere paragonati episodi tanto diversi? Ma quello che interessa è mettere qualcuno alla gogna...». Pesante, duro. Ma come dare torto all'azzurro? Un conto è parlare di risultati accomodati a fine campionato, un conto di un'organizzazione criminale che trucca partite per poi guadagnarci con le scommesse.  Clima buono Quando qualcuno, poi, chiede a Buffon se verrà sentito dal pm Di Martino (in serata la risposta del procuratore capo di Cremona: «Non ho intenzione di chiamarlo, se ha da riferire fatti specifici si faccia avanti lui»), ecco quello che non ti aspetti. Accuse coraggiose, riflessioni cristalline. «Se è vero che gli inquirenti vogliono parlarmi dovete dirmelo voi giornalisti. Tanto lo sapete prima voi. Ditemelo voi, che sapete tutto sempre prima degli interessati. Ho piena fiducia che un pm possa fare realmente giustizia. Non c'è niente di peggio che speculare sulla vita delle persone». Lo juventino racconta dell'altra mattina. «Stavo dormendo, non ce ne siamo neanche accorti. Ma per Criscito non è certo stata una bella sveglia. Non l'auguro a nessuno. E anche lì alle 6 del mattino c'erano le telecamere davanti a Coverciano. Tanto per non spettacolarizzare l'evento. In Italia si sa tutto subito, si sa cosa è stato detto in un eventuale interrogatorio dopo pochi minuti. E certe notizie vi arrivano mesi prima: è una vergogna».Monti e i pm, accuse e discorsi che questa volta vanno al di là del pallone e degli arbitri, dei rigori e dei risultati. E anche l'unico riferimento all'aspetto sportivo, è una bacchettata. «Il clima è comunque molto buono. Con Cassano su di giri, Balotelli che sta bene. Vogliamo vincere, o in ogni caso ritagliarci un ruolo da protagonisti. Ma non diciamo per favore, nel caso di risultati positivi, che le polemiche fanno bene. È solo stucchevole...». Sembrava di vedere Dino Zoff. Ma è un coraggioso Gigi Buffon. di Alessandro Dell'Orto  

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