Milan, Silvio Berlusconi cede i 48%: gli assi usati da Bee Taechaubol per convincere il Cavaliere
Un accordo da quasi 500 milioni di euro: Silvio Berlusconi cede una quota di minoranza del Milan al broker thailandese Bee Teachaubol. L'asiatico, dopo mesi di trattative, ha definitivamente vinto le resistenze del Cavaliere. Ossigeno, per il Milan, che trova un socio di minoranza molto "liquido", in grado insomma di pompare i denari necessari per la resurrezione della squadra, sia in Italia sia in Europa. Scalata - Berlusconi, da par suo, spiega che resterà presidente nel club, nella speranza - si suppone - di lasciare al termine di una stagione ben più gloriosa e, chissà, magari anche tricolore. Ma successivamente ha aggiunto che la famiglia Berlusconi manterrà "per sempre la maggioranza". Secondo fonti vicine alla trattativa, però, Mr Bee vorrebbe scalare la società: con tutta probabilità la cordata asiatica proverà a prendere la maggioranza entro un anno e mezzo, per poi tentare la quotazione in una Borsa asiatica, magari quella di Hong Kong. Assi nella manica - Ma Mr Bee, dopo mesi di resistenze, come ha convinto Berlusconi? Due gli assi nella manica. Il primo: il thailandese ha insistito sulla volontà di presentare sui mercati asiatici il "brand Milan" come un prodotto del made in Italy. L'obiettivo, ambizioso, è farne un marchio globale ai livelli di Ferrari. Uno scenario che stuzzica Berlusconi. Inoltre, pare che la nuova offerta abbia aumentato la parte in contanti da versare subito nelle casse Fininvest (e, in parallelo, è stata ridotta la parte che verrà corrisposta in base ai profitti che lo sviluppo commerciale del marchio Milan garantirà nei prossimi anni).