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Spy-story pre-partita, Rambo genoano spia cucini della Samp

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Spy-story prima del derby della Lanterna. I blucerchiati si allenano a porte chiuse, così i grifoni mandano il loro "militare" a carpire segreti

Michele Chicco
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Ah, il derby. Croce e delizia di ogni tifoso, partita da vincere a tutti i costi per evitare odiosi sfottò nella pausa caffè. Che sia a Roma o a Verona poco cambia: per quella partita va bene tutto, come in guerra. Avrà pensato proprio questo lo staff tecnico del Genoa che ha mandato uno di loro, Luca De Prà, a spiare gli acerrimi rivali della Sampdoria. I doriani si allenavano con 'religiose' porte chiuse perché non volevano occhi indiscreti sulle gradinate. Lui, allenatore dei portieri della primavera genoana, si è nascosto dietro le querce di Bogliasco (centro sportivo blucerchiato) da Rambo vestito ed ha spiato. Obiettivo, carpire segreti tattici in vista della stracittadina di domenica. La reazione - "Che il derby fosse questione di nervi, di tattica e di strategia lo sappiamo bene – dice la Sampdoria –. Ma che potesse diventare una faccenda di spionaggio, questo, francamente non ce lo saremmo mai aspettato". Una vera spy-story alla genovese che entra di diritto tra le storie più belle del calcio italiano: una goliardata voyeuristica che nasconde paura, sì, ma anche tanta voglia di fare, copiare e disfare. Una storia che fa salire l'attesa per la partita dell'anno (una delle due partite dell'anno, almeno) e che vale di sicuro battutine feroci nei miglior barsport di Genova.  “Marmellata” – L'allenatore dei genoani, Fabio Liverani, sperava di carpire così i segreti di Delio Rossi, suo epigono blucerchiato. Ci ha provato (non barando, ma quasi), sebbene i due siano stati per un po' colleghi: a Palermo il secondo era allenatore del primo. Si conoscono, ma è probabile che Liverani abbia temuto improvvisi cambi di strategia. Ed è così che ha inviato a Bogliasco De Prà che però non ha portato a casa nessun risultato positivo, se non una figuraccia immortalata da foto piazzata sul sito della Sampdoria. Ma i doriani, loro, che gran signori: quando hanno visto Rambo nascosto tra le frasche non han fatto “nessun prigioniero”. “Una volta scovato e colto sul fatto, con le mani nella famigerata marmellata, il soldato dell'altra sponda – raccontano i blucerchiati – è stato lasciato libero di tornare alla propria base. Del resto, bisogna sempre perdonare i propri nemici, niente li infastidisce di più”. Chapeu. 

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