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Rancori, delusioni e pareggi: il ciclo Conte è già finito?

Juve svagata: prende troppi gol e non convince. Poi quella frase del ct: "Non ho la rosa...". Dietro la frenata c'è l'acredine tra il mister e Marotta?

Roberto Procaccini
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Che fine ha fatto la Juventus di Antonio Conte? Quella forte, intensa, compatta che ha vinto gli ultimi due campionati sembra essere svanita la sera del 18 agosto. Stadio Olimpico di Roma, match che vale la Supercoppa Italiana 2013, Lazio (vincitrice della Coppa Italia) annichilita con un 4 a 0 senza molte storie. Poi qualcosa è cambiato. Non è il 2 a 2 di Champions contro il Galatasaray (pareggio che complica, e molto, il percorso europeo dei bianconeri) a far scattare l'allarme. Ma un mese di settembre privo di picchi. L'impressione è che tra mister Conte e la dirigenza  qualcosa si sia rotto, e che il suo ciclo a Torino possa volgere al termine. Numeri - Un pareggio e tre vittorie in campionato, un pareggio in Danimarca in Champions. 14 punti e secondo posto (ma vetta della classifica persa dopo 48 partite consecutive al comando). Si potrebbe dire: tutto ok. Invece no, perché la Juventus ha mostrato un'involuzione del gioco, ha preso ad incassare più gol del solito (quasi uno a partita) e sbanda su errori individuali che non lasciano presagire nulla di buono. L'ultima vittoria degna di una squadra da due scudetti in due anni è il 4 a 1 rifilato alla Lazio il 31 agosto (questa volta in campionato, però). Il nodo-mercato - Non sfugga la data: 31 agosto. L'ultima giornata di campionato prima della fine del mercato estivo. Ecco, potrebbe essere questo il nodo: Conte non è soddisfatto da come si è mosso Beppe Marotta, ds bianconero, l'ha fatto capire chiaramente. Magari aspettava fino all'ultimo un regalo dalla dirigenza: un terzino di qualità per avere un ricambio all'altezza sulle fasce (s'era parlato a lungo di Juan Camilo Zuniga del Napoli) e un attaccante di manovra alla Gonzalo Higuaìn o Stevan Jovetic. Invece, nada: il mercato della Juve si è fermato al trio Carlitos Tevez (l'unico impiegato regolarmente), Fernando Llorente e Angelo Ogbonna (ma questi due per Conte sono rincalzi di lusso). Condottiero deluso - Il mister bianconero, condottiero focoso nelle due scorse stagioni, appare oggi castigato. Anche dopo il pareggio casalingo col Galatasaray, a chi gli fa notare come la squadra abbia tratto beneficio dal passaggio dal solito 3-5-2 al 4-3-3 dice: "Non ho la rosa per cambiare modulo". Non ho la rosa, ecco. E' da questo ridimensionamento delle ambizioni del mister che dipendono le amnesie di Leonardo Bonucci, l'invecchiamento improvviso di Gigi Buffon, il grigiore dell'altrimenti solido Andrea Barzagli? Il campionato è ancora lungo, tutto è ancora possibile. Ma su Vinovo si allunga il sospetto che Conte consideri chiusa l'esperienza da allenatore a Torino e cerchi lidi dove vengano esaudite le sue ambizioni europee.

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