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Irene Tari, 15 anni e obbiettivo Olimpiadi per la promessa azzurra del kitesurf

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Roma, 10 gen. (AdnKronos) - Originaria di Terracina ma portacolori del CV Portocivitanova, Irene Tari ha 15 anni appena compiuti, un grande talento e il sogno olimpico. La giovanissima azzurra gareggia nella classe TT:R (Twin Tip Racing), classe con la quale verranno disputate le Olimpiadi Giovanili 2018 a Buenos Aires, e poi magari puntare a Tokyo 2020. "Sono una ragazza tenace, con tanti interessi e la passione il mare, con il sogno di andare alle Olimpiadi, prima quelle giovanili e poi dei 'grandi'", confessa Irene Tari all'Adnkronos, che ha chiuso al quinto posto Mondiale TT:R che si è disputato in Brasile a novembre e occupa il secondo posto nel ranking femminile italiano. La 15enne di Terracina ha sempre avuto la passione per il mare, tanto che il suo sogno, a livello professionale, è quello di entrare nella Guardia Costiera, ma è da pochi anni che calca le onde con il kitesurf. Irene ha iniziato ad andare in barca a vela da bambina, con il papà Domenico e un suo amico, che aveva un Flying Junior. Vedendola così a suo agio sull'acqua, sempre questo amico di famiglia le regala una vecchia tavola Mistral da windsurf con la quale ha poi passato diverse estati giocando in acqua, legata con una cima al kayak di papà Domenico e "trascinata" per lunghe passeggiate in mare. Il kite Irene Tari lo scopre solo tre anni fa, quasi per caso: il papà si iscrive a un corso estivo e vedendo le lezioni per la piccola Irene è scoccato l'amore per la tavola con l'aquilone. Non si iscrive però ad alcun corso e sceglie di essere una autodidatta del kitesurf e inizialmente prova con un simulatore durante l'inverno "nel mare impetuoso di Terracina". All'agonismo però non ha mai pensato fin quando, nel 2015, è stata invitata a Grosseto, per una tappa del campionato italiano freestyle, dove è arrivata come "la più giovane concorrente della flotta, una specie di mascotte". Due anni fa dal freestyle passa alle competizioni TTR, la formula di gare olimpica dal 2018, su cui ha deciso di competere per confrontarsi con i migliori del panorama nazionale e internazionale. "Il merito è anche del mio sponsor Airush e del mio club -racconta la giovane kiter-. Entrambi mi hanno stimolata ad andare avanti e sostenuta in questo passaggio. Certo, non posso definirmi una velista professionista, sono soltanto una grande appassionata e soprattutto una studentessa del liceo scientifico sportivo, ma devo ammettere che da quando faccio TTR i miei ritmi di vita sono cambiati parecchio: mi alleno molto di più di prima quando non sono in giro per qualche raduno, in estate resto in mare tutti i giorni da quando inizia a quando finisce il vento ma è duro conciliare tutto questo con gli impegni scolastici. Ho dovuto iniziare a prepararmi anche in palestra praticando workout". Irene ama viaggiare, dipingere e suonare la chitarra (per tre anni è stata anche uno dei violini dell'orchestra sinfonica Giuseppina di Spigno). Si definisce una ragazza tenace, che quando si prefigge un obbiettivo cerca sempre di raggiungerlo ma sempre con quel sorriso solare che la contraddistingue. Nel suo prossimo futuro ci sono sicuramente le selezioni per le Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, dove è una promessa per la nazionale azzurra e poi, anche in base all'evoluzione del kitesurf nel mondo a cinque cerchi, deciderà insieme ai dirigenti sportivi del suo club come proseguire.

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