Skriniar: "Vinciamo il derby e arriviamo in Champions"
Buondì Skriniar, vogliamo vincere il premio per la domanda più scema: a pochi giorni dal derby che problema può avere un giocatore dell' Inter che si chiama Milan e sfida i rossoneri «in casa loro»? «Nessuno. All' inizio i tifosi mi dicevano "cambia nome!", qualcuno ancora adesso, ma va bene così». Milan Skriniar ha 23 anni, è slovacco, fa il difensore ed è uno dei pochi tesserati nerazzurri immuni al «morbo-Inter», quella malattia misteriosa che a cavallo con le Feste di Natale ti fa passare da essere un bravo giocatore a un pulcino spaventato. Lui no: «era» ed «è» la più bella sorpresa della stagione nerazzurra. Quando hanno annunciato il tuo acquisto il commento tipo è stato «chi è questo? E perché costa 25/30 milioni? Sono matti?». «Me lo ricordo bene. Credo di aver dimostrato di valere quei soldi». Di' la verità: pensavi di arrivare all' Inter e fare subito il titolare? «Veramente no, un po' mi sono meravigliato anch' io. Sono andato oltre le mie aspettative, ma piano piano giocandole tutte ho alzato l' asticella, mi sono riprogrammato». Chi ti ha voluto all' Inter? «Appena il direttore Ausilio e mister Spalletti si sono fatti vivi ho subito detto "l' Inter? Vengo!". Per me giocare qui è stupendo». Però c' è chi dice: «È così forte che la prossima estate i grossi club se lo porteranno via». Ti senti di poter promettere «io resto qua?». «Il discorso è semplice: io penso a giocare al meglio, è il mio compito. Le altre cose non mi interessano». Ma raggiungere la qualificazione alla Champions League può fare la differenza? «Può essere, ma l' anno prossimo l' Inter sarà in Champions, ne sono convinto, e quindi il problema non si pone». Sì però domenica arriva il super Milan di Gattuso... «Sta facendo un gran lavoro...». La loro striscia vincente è iniziata proprio nel derby di Coppa Italia vinto ai supplementari... «Me lo ricordo bene, speriamo anche che si interrompa nel derby di domenica...». Qual è il giocatore che leveresti ai tuoi avversari? «Suso». E Romagnoli? Sei più forte tu o è più forte lui? «Ah, questo lo dovete dire voi...». E Cutrone? Che te ne sembra? «È giovane, forte, sta crescendo molto. Dovremo stare tutti attenti». Senti, evitiamo di girarci attorno: perché da un momento all' altro è cominciata la discesa? Sembravate così lanciati... «Non lo sappiamo. Stiamo lavorando per uscire da questo brutto periodo. Ci alleniamo bene, ma di sicuro dobbiamo fare meglio sia in campo che fuori. Serve concentrazione al 100%». C' è chi dice che il vostro spogliatoio non sia così unito... «Bugie, noi ci scherziamo su...». E di capitan Icardi che dici? «Appena sono arrivato mi ha chiesto di rivolgermi a lui se avessi avuto bisogno di qualunque cosa, è un bravo capitano». Sì, ma allora cosa non funziona? «In un campionato gli alti e bassi ci sono sempre. Il fatto di essere partiti così forte ha fatto credere a molti che si dovessero vincere tutte le partite facilmente, ma non è così. Ora dobbiamo riprendere la nostra strada, mister Spalletti ce lo dice sempre e anche noi sappiamo che non è solo una questione di derby: dobbiamo fare bene sempre, soprattutto ora che arrivano le partite difficili». Sei già a quota 4 gol, l' anno scorso non ne hai fatto neppure uno. «Vero, ma quando giocavo in Slovacchia sono arrivato anche a 7, ero un rigorista». In nazionale giochi anche a centrocampo. Ti piacerebbe in futuro spostarti in quel ruolo? «Io in realtà nasco centrocampista, fu il mio mister allo Zilina, Adrian Gul' a, a spostarmi in difesa. Mi piace giocare lì, sono un difensore». La tua attitudine al passaggio in verticale è merito di Giampaolo? «È sempre stata una mia caratteristica proprio da quando ho iniziato a giocare da difensore centrale». Preferisci giocare a destra o sinistra? «Nella Samp giocavo a sinistra, ora più a destra. Inizialmente pensavo potesse essere un problema, ma in realtà non è cambiato quasi nulla». Qual è la squadra che temi di più in ottica quarto posto? E il Milan può rientrare in corsa? «Bisogna stare attenti a tutti, anche alla Samp della quale nessuno parla». Sì ma di Milano che dici? Ti piace? La conosci? «Sì molto, la zona del Duomo soprattutto. La prima volta che è venuta la mia ragazza (Barbora Hronceková ndr) l' ho portata lì, poi sono tornato con la mia famiglia. Vado sempre lì insomma...». Su quale compagno punti domenica? «Beh, Mauro (Icardi ndr) all' andata ne ha fatti tre e la sua assenza un po' si è fatta sentire. Puntiamo su di lui...». di Fabrizio Biasin