Inter-Napoli 0-0, pali ed emozioni ma nessuna rete: per la Juventus è fuga scudetto?
Termina senza reti l'atteso posticipo della 28esima giornata di Serie A fra Inter e Napoli, un risultato che sorride alla Juventus da questa sera da sola al comando della classifica con un punto di vantaggio sugli azzurri di Maurizio Sarri e una partita da recuperare mercoledì contro l'Atalanta. L'Inter sale a 52 punti, ma vede il vantaggio sul Milan ridursi da 7 a 5 punti in ottica Champions. Davanti ai 60mila di San Siro, le due squadre si sono affrontate a viso aperto cercando la vittoria ma alla fine le difese hanno prevalso sui due reparti offensivi poco incisivi. L'occasione migliore capita così sulla testa di un difensore, Skriniar, che in avvio di ripresa centra il palo. Per il resto si è combattuto per lo più a centrocampo, dove ha fatto scintille il duello fra Gagliardini e Allan. Nel Napoli bene Insigne, male Mertens e Hamsik. Nell'Inter prestazioni anonime di Icardi, Perisic e Rafinha. Bene Eder quando è entrato nel finale, forse andava messo prima. Minuti di grande commozione e passione prima della gara. I tifosi della Curva Nord hanno celebrato i 110 anni della storia del club con una splendida coreografia tutta nerazzurra con le date 1908 - 2018 e la scritta 110. A centrocampo, invece, è stato mostrato il nuovo logo dell'Inter creato per l'occasione dell'anniversario. Poi il commosso ricordo di Gian Marco Moratti e Davide Astori, con i giocatori di Inter e Napoli abbracciati e mescolati fra loro per un minuto di silenzio. Impatto visivo da brividi, San Siro quasi esaurito. Spalletti lancia dal primo minuto Brozovic e Rafinha a centrocampo, mentre in avanti il tecnico nerazzurro ritrova Icardi. Sarri schiera il Napoli con la formazione tipo, in avanti il tridente delle meraviglie Callejon, Mertens e Insigne. Primo tempo giocato a buon ritmo e a viso aperto dalle due squadre. Napoli più manovriero e pericoloso dopo il quarto d'ora, prima con un destro dal limite debole di Hamsik e poi con un tentativo di incursione di Allan, fermato in extremis a due passi da Handanovic. Inter più guardinga, ma sempre pronta ad innescare la velocità di Candreva sulla fascia destra mentre appare ancora spento Perisic. Il problema dei nerazzurri è che difettano di precisione in fase di impostazione, anche perché il pressing del Napoli è come sempre asfissiante. Più volte rinvii e disimpegni della retroguardia interista finiscono preda di Allan e Jorginho, favorendo quindi una superiorità territoriale dell'undici di Sarri. Dal canto suo il Napoli difetta di incisività dalla trequarti in avanti, con Handanovic di fatto inoperoso. Per assistere a una azione dell'Inter, bisogna attendere il 36' quando Candreva rientra sul sinistro dal limite e calcia di poco a lato alla destra di Reina. E' di fatto l'ultimo sussulto di un primo tempo privo di grosse emozioni. In avvio di ripresa Spalletti inverte le posizioni di Cancelo e D'Ambrosio, con il portoghese spostato a sinistra per dare maggior supporto a Perisic. Ed è proprio da un fallo guadagnato da Cancelo sulla trequarti che nasce l'occasione più pericolosa della gara, con il colpo di testa di Skriniar su punizione dello stesso terzino lusitano respinto dal palo. San Siro improvvisamente si scuote e torna ad incitare i ragazzi d Spalletti, che sfiorano di nuovo il vantaggio con un cross velenoso di Candreva dalla destra che Koulibaly per poco non devia alle spalle di Reina. La reazione del Napoli non si lascia attendere, prima ci prova Insigne da fuori area con un destro di poco a lato e poi con una incursione di Callejon che davanti ad Handanovic manca l'aggancio. Inizia la girandola dei cambi, con Spalletti che inserisce Eder al posto di un anonimo Rafinha e Borja Valero per Candreva. Sarri manda in campo Zielinski al posto di Hamsik. Con il passare dei minuti le squadre si allungano, la stanchezza inizia a presentare il conto e anche a causa del campo pesante e scivoloso fioccano gli errori da una parte e dall'altra. Bella al 77' la combinazione Icardi-Eder, con l'italo-brasiliano che tira dai venti metri fra le braccia di Reina. Replica il Napoli ancora con il solito Insigne, il suo destro di prima intenzione finisce però alto. Nel finale c'è spazio anche per Karamoh nell'Inter e Milik nel Napoli, ma il risultato non cambia. Al triplice fischio finale a gioire, a un centinaio di chilometri di distanza, è la Juve che da questa sera si trova da sola al comando della classifica di Serie A.