Luciano Moggi: "La Juventus di oggi bela come una pecora"
E così Spalletti ha perso il Derby d' Italia, la Juve è passata a San Siro al 90' come al 90' aveva perduto in casa con il Napoli: quasi avesse voluto dimostrare che «chi di spada ferisce di spada perisce». Ancora una volta però non una Juve bella, per niente brillante e poco reattiva, come capitava di vedere soprattutto nella prima parte del campionato. Quella Juve è ormai un ricordo, sapeva reagire a tutte le avversità, e pur senza mostrare il bel gioco che ha sempre caratterizzato il Napoli di Sarri, riusciva a portare a casa i tre punti con delle giocate dei suoi principali attori in campo. Aveva voglia di vincere, questa invece sembra avere la paura di perdere, come contro il Napoli a Torino, o di non riuscire a mantenere un vantaggio, come nell' occasione: ha perduto insomma il ruggito del leone e bela come una pecora. Squadra monotona - In dieci contro undici sin dai primi minuti per l' espulsione di Vecino e con un gol di vantaggio per una giocata di Douglas Costa, ha cercato di amministrare anziché cercare di chiudere la partita. E la Juventus questo tipo di gioco non lo sa fare, diventa monotona, ha rallentato il gioco invece di velocizzarlo, anche e soprattutto in ragione della superiorità numerica. Incoraggiando così l' avversario che, anche in inferiorità, riesce a martellare fino a raggiungere il pareggio con Icardi e poi addirittura il vantaggio. Per chi non lo sapesse le autoreti non richiamano sempre la sfortuna, avvengono quando la difesa è pressata e non riesce a liberare e la difesa bianconera nell' occasione era addirittura in confusione. Leggi anche: Moggi: "Vi dico dove stanno le vere crepe della Juventus" Con questo andazzo l' Inter ha menato le danze fino al 38' del secondo tempo quando, meno male per i bianconeri, è intervenuto con autorità (?!) Spalletti che ha richiamato in panchina Perisic, che si è rifiutato di uscire (?) tanto da provocare la reazione di Icardi che ha detto: «Esco io» ed è stato sostituito da un Santon disastroso. Da quel momento l' Inter, senza la sua punta centrale che, con la sola presenza sapeva tenere in continua ambasce la difesa bianconera, ha liberato la Juve che si è proiettata in avanti riuscendo a rimontare e vincere, senza però convincere. Un grazie a Spalletti per la gentile concessione non dovrebbe mancare da parte di Allegri. A Massimiliano riconosciamo la bravura nel cambiare la squadra in corsa: non deve però esagerare nè atteggiarsi a troppo bravo perchè secondo noi questo continuo «leva e metti» ha destabilizzato la testa di molti suoi giocatori. Dovrebbe aver capito ormai che la sua squadra vince con le giocate dei singoli meno con il gioco d' assieme, per cui alcuni giocatori devono essere considerati inamovibili e anche incoraggiati, sono Dybala, Higuain e Douglas Costa che hanno il gol nel loro dna. Spesso criticati dai tanti opinionisti senza che nessuno sappia però argomentare quanto sia difficile per un attaccante giocare in una squadra, la Juventus, dove il centrocampo costruisce poco per il proprio reparto avanzato. Avevano detto e scritto che Juve-Napoli era stata una partita piuttosto bruttina, ma la verità è che entrambe le squadre erano sulle gambe. La partita di San Siro ha evidenziato la nostra tesi sulla Juve, l' Artemio Franchi l' ha confermata sul Napoli . Perdono i napoletani a Firenze e non possono portare a scusante l' inferiorità numerica, sono mancate le idee e la forza nelle gambe, una squadra senza mordente che ha difeso male e ha attaccato peggio. Disastro a Firenze - Poteva subire anche un passivo peggiore senza le parate di Reina, per dirla in breve non c' è mai stata partita e pensare che la Fiore è arrivata a questa gara reduce da un brutto 0-0 in casa con la Spal, una sconfitta bruciante (3-4) contro la Lazio e per ultima quella con il Sassuolo. Oggi sembrava il Real delle migliori occasioni, ha ingannato pure il telecronista che nel racconto di ciò che avveniva in campo l' ha osannata senza tener conto della pochezza dell' avversario che aveva di fronte. Per la corsa alla Champions la Roma all' Olimpico batte con facilità il Chievo, lascia l' Inter a 4 punti e si prepara per il confronto importante con il Liverpool che vale una finale. Per l' Europa League l' Atalanta batte facilmente il Genoa di Ballardini e mantiene il sesto posto della classifica sul Milan che passa a Bologna e segue gli orobici ad un solo punto. Le immagini ci hanno mostrato un Gattuso molto accigliato, preoccupato specialmente dopo il pareggio momentaneo del Bologna, poi annullato dal Var. Evidentemente le polemiche che hanno seguito la sconfitta casalinga dei rossoneri contro il Benevento hanno lasciato il segno. Sono stati criticati i dirigenti, addirittura si è prospettato ingiustamente il cambio del Ds attuale. Sono stati criticati i giocatori che fanno quanto nelle loro possibilità: non possono essere incolpati di vestire una maglia che in passato indossavano fior di campioni. Ovviamente non potevano mancare le critiche per il mister, nonostante sia riuscito a riportare in vita una squadra che sembrava morta. Il calcio purtroppo ha la memoria corta e la riconoscenza è una parola del giorno dopo. di Luciano Moggi