Luciano Moggi: "La Juventus ha già vinto lo scudetto, ma ha scherzato col fuoco"
E così la Juve vincerà il 7° scudetto consecutivo. Sarebbe una bugia dire che non l' ha meritato, un errore sottacere quanto il Napoli sia stato avversario di tutto rispetto. Ci restano male i tifosi napoletani, pensavano di tagliare per primi il traguardo finale, specialmente dopo la performance della loro squadra in quel di Torino. Troppo belli quei momenti, la città di Pulcinella già pregustava la gioia del vincitore: i tifosi presenti all' Allianz, al gol di Koulibaly, gridavano «non succede, ma se succede...». Coloro che invece erano rimasti a Napoli, tutti rintanati in casa, erano appiccicati alla tv per seguire la partita. Alle 20.45 la città era deserta e i tifosi napoletani erano pervasi dal sogno d' impresa. Al gol del senegalese che decretava la vittoria della loro squadra, tutti in strada a festeggiare, Napoli si era come ridestata, la squadra era andata a vincere addirittura a casa della rivale: sembrava che avesse vinto la guerra anziché una battaglia. Questa è Napoli e non si può che volerle bene, la sua gente è passionale, il calcio è una ragione di vita: fuochi d' artificio e 15mila tifosi in aereoporto ad attendere il ritorno dei vincitori alle 3 del mattino. A piazza Vittoria era in festa anche la paletta che solitamente indica l' arrivo degli autobus: nell' occasione si poteva leggere solo la scritta «Juventus-Napoli 0-1. Grazie Koulibaly!». Tra sabato e ieri, invece, la fine del sogno inseguito per tutta la stagione. Si comincia all' Allianz, la Juventus batte il Bologna, un risultato molto più sofferto di quanto possa far pensare il 3-1 finale. Chiudeva infatti la prima parte in svantaggio (rigore di Verdi), non faceva gioco e dimostrava chiaramente di essere sulle gambe. La difesa faticava a contenere gli avversari, il centrocampo non costruiva palle giocabili per gli attaccanti. Il tutto mentre Douglas Costa stava in panca a guardare i compagni di squadra, pur avendo ampiamente dimostrato di essere il giocatore idoneo per dare la carica, per modificare l' andamento di una partita e, quindi, necessario come pochi altri quando si ha una difesa incerta e soprattutto un centrocampo che balbetta come quello dei bianconeri. Entrato all' inizio del secondo tempo faceva cambiare la partita. In altro ruolo, ma con le stesse caratteristiche, era un tempo Edgar Davids a dare la sveglia quando la squadra era stanca o si assopiva. Strano che questo non lo abbia ancora capito Massimiliano Allegri. La sua squadra ha sempre vinto con le giocate dei singoli più che con il gioco d' assieme. Lui però sembra che si diverta a scherzare con il fuoco, magari perché sa di avere a disposizione un pompiere come Douglas. Spesso però anche i migliori pompieri faticano a spegnere il fuoco e Max con il Bologna ha rischiato di bruciarsi se al posto del palo la Juventus avesse subito il secondo gol, se fosse stato annullato il gol di khedira per carica sull'avversario. Ma a lui evidentemente serve più sentir dire che i suoi cambi risolvono le partite, piuttosto che a pensare di mettere al sicuro il risultato per poi campare di rendita. Riteniamo comunque ingiusto criticarlo per quanto di buono ha fatto da quanto ha assunto il comando dei bianconeri, ma certi particolari non possono essere taciuti anche perché la fortuna non sempre aiuta gli audaci. Poi il Napoli al San Paolo. Non riesce a battere il Torino e spegne così la già tenue fiammella di speranza che non ha mai abbandonato il grande pubblico napoletano. La Juventus è ancora una volta campione d' Italia, il Napoli si è rivelato un degno rivale per aver saputo tenere in vita un duello con tanti colpi di scena. Complimenti! di Luciano Moggi