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Cristiano Ronaldo,l il Psg offre 45 milioni di euro l'anno

Davide Locano
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Parigi val bene una messa, dicono da sempre, ma anche una massa. Di quattrini, bonifici, argent, anche se di francese, i 45 milioni netti annui che il Paris Saint Germain starebbe offrendo a Cristiano Ronaldo, hanno ben poco. Il fuoriclasse delle Azzorre con Neymar e Mbappé, e Buffon in porta a sovraintendere: questo, secondo la stampa di Madrid, è il piano già in corso d'opera del presidente Al Khelaifi e degli sceicchi qatarioti, un'altra operazione-monstre con un occhio all'oggi - leggi un nuovo tentativo di recitare finalmente un ruolo da protagonista in Champions - e uno al domani, visto che tutta la strapagata colonia di fenomeni giovani e meno giovani sarebbe poi coinvolta nel progetto di immagine nella campagna di lancio del Mondiale 2022, organizzato dagli stessi, munifici signori del petrolio. GIRO DI ATTACCANTI È da sabato scorso, e da quel sibillino annuncio di CR7 dal terreno di gioco di Kiev («A Madrid sono stato bene») che impazza il totofuturo sul fenomenale attaccante del Real: ora c'è una pista precisa, anche se non bisognava essere segugi di calciomercato per identificare chi potesse arrivare a offrire un ingaggio pari alle aspirazioni del Nostro, tra l'altro sempre nel mirino del fisco spagnolo. È di ieri la notizia che sarebbe stata rigettata la proposta di transizione sulla cifra non versata: 14 milioni, troppo poco per l'erario spagnolo che gli contesta un'evasione almeno doppia. Comprensibile, dunque, che Cristiano voglia cogliere due piccioni con una fava, megacontratto e addio Spagna ingrata. Certo, ammesso e non concesso che le trattative siano già a buon punto, bisognerebbe tenere presente anche il fattore Fair Play Finanziario: trattenuto un sorrisino sardonico sui due pesi e due misure dell'Uefa, tra pochi giorni attesa proprio a una risoluzione sulla fluviale e spregiudicata gestione finanziaria del PSG. Scommettiamo che tutto si limiterà a una restrizione della rosa di Coppa e a un riequilibrio dei ricavi? E per quest'ultimo punto, cosa meglio di una lucrosa cessione di Edison Cavani, che già non sopporta un gallo nel pollaio (Neymar), figuriamoci due. Via il Matador, allora, base d'asta 80-90 milioni, e via a un potenziale giro di grandi attaccanti mai visto su questi schermi. A caccia di un 9 coi fiocchi ci sono un fracco di top club: si è aggiunto alla lista anche il Bayern, che giusto ieri ha dovuto registrare le parole di addio di Lewandowski. Proprio il polacco è indicato da molti come il candidato numero uno alla difficile eredità di CR7 al Bernabeu, e allora ecco liberarsi proprio in Baviera una casella per Cavani, che - in caso di offerta economica congrua - sarebbe molto più felice di tornare in Italia. BOLT IN NORVEGIA Allegri e Marotta mollano Higuain, è noto: il mister sogna Morata, ma il piano B non gli dispiacerebbe affatto. E la parte più ampia dell'operazione cartellino verrebbe coperta dal Pipita, atteso dal suo mentore Sarri a Londra, sponda Chelsea. Mica male, eh? E sullo sfondo - si fa per dire - restano Griezmann al Barcellona, Bale che dopo il boato Champions non accetta più la panchina al Real, e il Manchester United si è già fatto sentire. Infine Icardi, che può essere la superalternativa a diversi di questi progetti. Ma in attesa di tutti questi fuochi d'artificio, il colpo mondiale lo mette a segno lo Stromsogodet, fiero club norvegese: preso in prova Usain Bolt, ruolo attaccante, verrà provato in un test contro la Nazionale Under 19. Più veloce di così, non si può. di Andrea Saronni

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