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Effetto Carlo Ancelotti sulla Serie A: ora vogliono venire tutti da noi

Davide Locano
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Può darsi che il grande colpo del mercato estivo italiano sia già agli archivi, perché portando Carlo Ancelotti al Napoli, De Laurentiis ha avviato un circolo virtuoso per il club partenopeo, e forse anche per il calcio italiano. L'idea del presidente è stata convincere il tecnico migliore e più difficile da raggiungere per convincere automaticamente tutti. Offrendo ad Ancelotti un triennale da 6,5 milioni a stagione, De Laurentiis ha dimostrato di possedere forza economica, ha migliorato l'immagine del club e ha alzato, senza alcun acquisto, l'asticella degli obiettivi. E il fatto che il rialzo sia arrivato in assenza di titoli, fortifica il gesto. La disparità tra i trofei vinti dal Napoli e da Ancelotti (10 a 20) gioca a favore del club, perché fa trasparire la volontà di quest'ultimo di allinearsi con la bacheca del nuovo tecnico. Arrivare ad Ancelotti è una dichiarazione d'intenti finalizzata al successo, ed è abbastanza convincente anche per chi, in linea con Sarri, considerava terminato il ciclo in azzurro: Hamsik («Sarebbe un onore giocare per Ancelotti») e Mertens («Mi ha chiesto di restare ed è stato convincente») hanno fatto un passo indietro, così come sembra vacillare Jorginho, ingolosito dal City, che offre 45 milioni («Ma con Ancelotti è normale cambiare qualche idea»). Con la sua aura da vincente, il tecnico di Reggiolo blinda i giocatori in rosa, mentre attrae gli altri con il suo metodo gestionale, opposto rispetto a quello di Sarri. Se quest'ultimo subordinava i giocatori al gioco, per Ancelotti è il contrario, il gioco è malleabile e dunque aperto a tutti: così Verdi, che a gennaio preferiva la titolarità al Bologna rispetto alla panchina al Napoli, ora spinge verso il club partenopeo (accordo a 23 milioni più 2 di bonus, ma si discute sull'inserimento di Inglese), consapevole che con il nuovo tecnico il minutaggio possa essere elevato. L'appeal del tecnico agevola il Napoli anche sul mercato internazionale: Rui Patricio si è convinto dopo l'incontro a Lisbona con De Laurentiis, che ha potuto giocare la carta Carletto. L'accordo con lo Sporting è stato raggiunto a 18 milioni, ma rimarrà congelato finché ci saranno possibilità di arrivare a Leno, che a sua volta sta facendo leva sul Leverkusen per partire. Insomma, il dietrofront di Younes di gennaio è solo un ricordo. L'onda dell'avvento di Ancelotti al Napoli è così estesa che invade anche l'intera serie A. Il ritorno di un prodotto d'esportazione per eccellenza come Carlo è un certificato alla recente crescita del calcio italiano, dal punto di vista della competitività delle squadre, altrimenti nessuna di queste sarebbe riuscita a convincerlo a rimpatriare. E a ruota anche calciatori d'élite come Vidal (proprio al Napoli) e Morata (alla Juve), che avevano salutato l'Italia, ora sognano il ritorno. Condizionati a distanza, tra le altre cose, dall'effetto Ancelotti. di Claudio Savelli

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