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Kasper: "Giochi 2026? Milano nel cuore ma scelta spetta al Coni"

AdnKronos
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Roma, 7 lug. (AdnKronos) - "Milano, Torino e Cortina, quale città ha più possibilità di vincere la corsa per i Giochi Invernali del 2026? Questo è veramente difficile dirlo, ma in ogni caso io credo che l'Italia abbia veramente una grande possibilità questa volta, soprattutto perché dopo la Svizzera ieri anche l'Austria con Graz è uscita dalla corsa. Tra le tre candidature italiane quella che conosco meglio è quella della Lombardia. Posso dire che le possibilità sono tante, e che l'Italia in questo momento è veramente favorita, ma la scelta tra le tre dipende dal Coni". Sono le parole di Gian-Franco Kasper, presidente della Federazione Internazionale Sci e componente influente del Comitato Olimpico Internazionale, in una intervista all'Adnkronos, sulle candidature olimpiche ad ospitare i Giochi Invernali del 2026, il giorno dopo il Consiglio dei Ministri in cui il Governo italiano ha dato il via libera alla candidatura dell'Italia ad ospitare i Giochi ma ha lasciato la scelta al Coni tra le tre città in corsa, Milano, Torino e Cortina. Il Governo italiano ha chiesto inoltre una candidatura low cost. "Milano credo rispetterebbe questa indicazione anche se è difficile dirlo senza conoscere il concetto delle altre candidature, ad ogni modo Milano con Bormio, la Valtellina fino a toccare la terra Svizzera con Sant Moritz, quello che dovrebbero fare è un trampolino, ma sono cose che si fanno senza grossi problemi. Milano con l'Expo 2015 e con il piccolo test event del Castello Sforzesco per la gara di coppa del mondo di fondo in centro di Milano ha dato chiari messaggi, le cose sono più o meno esistenti e dal punto di vista economico e di appeal per gli sponsor a livello internazionale è molto attraente. Il mio cuore è vicino alla Lombardia, io sono Svizzero...", ha aggiunto Kasper. Ad ogni modo "per il Cio non fa grande differenza quale sia la città italiana designata con la nuova agenda 2020, l'importante che si ottimizzino gli impianti che esistono già e in questo l'Italia è abbastanza forte". "Per quanto riguarda Torino -ha spiegato- il problema è che è difficile che dopo 20 anni si disputi di nuovo un'Olimpiade nello stesso posto e dopo i Giochi del 2006, parlando di bob o del santo, per esempio, si dovrebbe intervenire di nuovo, è possibile ma non sarà facile. Per la Coppa del Mondo di sci siamo a Cortina e in Val di Fiemme, ma poi siamo più concentrati sulla Lombardia. Ci sono le possibilità di usare la Val di Fiemme per il fondo e i trampolini e sicuramente le Dolomiti sono stupende ma Cortina ha anche la sfida dei Mondiali 2021, dove ci sono segnali positivi, ma penso che sia meglio che si concentrino su questo appuntamento, che comporta un impegno forte. Ci sono stati dei problemi all'inizio ma adesso si sono ripresi, ci hanno fatto vedere che stanno lavorando molto bene e dall'ultima ispezione siamo più che ottimisti". Secondo il presidente della Fis poi il fatto che Milano ospiterà la sessione del Cio nel 2019 e l'Italia in quel caso non potrebbe essere candidata in quella sessione ad ospitare i Giochi, non costituisce un problema. "Questo non è un problema, il Cio deve prendere una decisione, dare la possibilità ad un paese che organizza la sessione di essere candidato ad ospitare i Giochi, ne discuteremo nell'esecutivo del Cio di questo cambiamento il 16 o il 17 luglio. Variare la carta olimpica? E' una possibilità, al momento sarebbe una cosa abbastanza logica, ma è un dettaglio. Una sessione straordinaria del Cio? Vedremo ma non direi che ne valga la pena". Il Coni ad ogni modo avrà un po' di tempo per decidere, visto che il Cio definirà la lista delle candidate ad ottobre. Al momento sono in corsa il Canada con Calgary, la Svezia con Stoccolma, la Turchia con Erzurum e il Giappone con Sapporo, oltre all'Italia (con Milano/Torino e Cortina d'Ampezzo). "Una grande candidata per me era l'Austria con Graz, hanno lavorato bene e sono stato veramente sorpreso che il comitato nazionale olimpico si sia ritirato. La Svizzera è uscita, ma lì me lo aspettavo sinceramente", ha sottolineato Kasper che poi analizza le altre pretendenti. "Il Giappone sembra più indirizzato sul 2030 che sul 2026. La Turchia deve veramente fare molto, Ezurum la conosco bene, ha fatto molto, ha grandi possibilità ma sono ancora all'inizio dei lavori. La Svezia ci dicono che abbia il supporto politico ma non si muove prima delle elezioni in Svezia, sono sicuri ma anche lì dovremo aspettare il referendum. Nella sessione di ottobre a Buenos Aires il Cio dovrebbe scegliere o confermare i candidati niente altro, poi la scelta sarà nel 2019 a Milano". Per quanto riguarda incontri istituzionali in Italia Kasper non si sbilancia. "Io non c'entro nulla. Sono coinvolto con la mia federazione e abbiamo tutto l'interesse a trovare il miglior candidato come membro del Cio e per la mia federazione, niente di più".

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