La Lega di serie B risponde a Grabriele Gravina: "Cosa sbaglia sui mali del calcio"
L'intervista del presidente Gabriele Gravina, pur apprezzabile laddove cerca di individuare alcune soluzioni per rimediare ai mali del calcio, risulta, forse per la necessità di spostare dal mirino dell'intervistatore e dell'opinione pubblica i problemi della propria Lega, non solo inappropriata e ingiusta verso la condizione delle società della Serie B ma tantomeno corretta nei contenuti. Dichiarazioni che, oltre che inesatte, non garantiscono il dovuto rispetto di regole e ruoli né la necessaria serenità fra le componenti, fondamentale per ottenere le riforme auspicate. Leggi anche: Gabriele Gravina, l'allarme sul calcio italiano: "Perché rischia il fallimento" Nel giustificare le mancate iscrizioni delle società al campionato di Lega Pro, che leggendo l'intervista sembrerebbero dovute a fatti imponderabili, il presidente Gravina invita infatti a guardare lo scenario allarmante della Lega B dove ci sarebbe ‘un'altissima percentuale di squadre in difficoltà con un ammontare abnorme di debiti'. Una frase che risulta fuorviante e pregiudizievole degli interessi e dell'immagine delle nostre associate e che ha bisogno di molti chiarimenti e diverse smentite: non è vero infatti che in B ci sono società con un elevato indebitamento. Anzi dopo le defezioni di questa estate, non risultano club a rischio default. È inoltre doveroso chiarire che nell'ultima stagione sportiva il totale dei debiti si è ridotto mediamente di oltre 3 milioni di euro per società. Quindi, sempre nell'ultima stagione, i club che hanno chiuso il bilancio in utile sono raddoppiati e la perdita media si è più che dimezzata rispetto al campionato precedente. Non è una celebrazione, né un tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto, ma il frutto di un duro e metodico lavoro, svolto in questi ultimi mesi, che ha bisogno però, per sostenersi, anche dei giusti correttivi da parte del Governo. Per questo chiediamo da tempo una modifica della Legge Melandri che deve intervenire a favore della seconda divisione, come accade in tutto il resto d'Europa, perché solo così sarà possibile sostenere il sistema calcio. Ed è per questo, ancora, che insistiamo sul blocco dei ripescaggi per assicurare maggiori e sufficienti risorse alle nostre associate oltre a rendere ancora più stringenti le norme riguardanti il salary cap. Piuttosto che un atto di accusa, il nostro augurio è che un dirigente di spessore e di così lunga esperienza come Gabriele Gravina porti avanti con condivisione le istanze necessarie per uscire ‘da questa fase buia del calcio italiano'. Lega serie B