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Massimo Ferrero, indagato il presidente della Sampdoria: l'accusa gravissima sui soldi

Gino Coala
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Dalle casse della società della Sampdoria Calcio sarebbero stati distratti circa 1,2 milioni di euro attraverso l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Questo il quadro accusatorio in base al quale il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza ha sequestrato 2,6 milioni di euro nei confronti della società di calcio, del presidente Massimo Ferrero e di altri 5 indagati. Per gli indagati nell'ambito dell'operazione denominata 'Fuorigioco' i reati ipotizzati, a vario titolo sono appropriazione indebita, truffa, emissione e utilizzo di fatture false, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Leggi anche: Sequestrati 2,6 milioni di euro al presidente Ferrero / Video Secondo gli inquirenti, parte delle somme recuperate dalla cessione del calciatore Pedro Obiang al West Ham, sarebbe stata reimpiegata per sanare situazioni debitorie di altre società del gruppo calcistico e per finanziare altre due società riconducibili al presidente della Sampdoria, per l'attività di produzione di un film da distribuire nel circuito cinematografico. Le indagini hanno inoltre fatto emergere finte controversie di lavoro, dinanzi alla Direzione Territoriale del Lavoro di Roma, mediante le quali, simulando l'esistenza di rapporti di lavoro subordinato con 5 società del gruppo, venivano conclusi 5 distinti accordi transattivi, con percezione indebita di 500 mila euro (100 mila euro per ciascuna società). La successiva ricostruzione dei flussi finanziari ha permesso di accertare che buona parte di tali somme sono state impiegate per l'acquisto di un immobile di pregio in Firenze. Oltre a Massimo Ferrero sono indagati dalla Procura di Roma la figlia e il nipote Vanessa e Giorgio, la compagna Manuela Ramunni, e due manager Marco Valerio Guercini e Andrea Diamanti.

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