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Luciano Moggi, un consiglio (non richiesto) a Beppe Marotta: cosa manca alla tua Inter

Gino Coala
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C' è tanto orgoglio in questo Chievo che lotta per non soccombere al risucchio della serie B. Tuttavia, non basterà a colmare le lacune di una squadra dapprima inadeguata e poi anche smantellata in corsa. Ecco perché la Roma, seppur a tratti da rivedere in fase difensiva, dilaga e si porta al quarto posto: 38 punti come la Lazio, che giovedì ha battuto l' Empoli grazie a un rigore di Caicedo. Adesso tocca al Milan rispondere: battendo in casa il Cagliari potrebbe addirittura avvicinare l' Inter al terzo posto, se i nerazzurri dovessero fallire a Parma, come fatto in casa con il Bologna. Senza dimenticare l' arrembante Atalanta. Come si vede, grande ammucchiata per uno/due posti che valgono la qualificazione in Champions, corsa che ovviamente si riflette su quella in Europa League. Il nostro campionato di vertice è tutto qui, considerando che le prime due caselle sono già requisite da Juve e Napoli, mentre la deludente Inter potrebbe aver riaperto la caccia alla terza che pareva chiusa. Per la retrocessione, almeno due delle tre squadre attualmente in coda, salvo miracoli, appaiono ormai in B. La Juve, fermata in casa dal Parma in una gara che poteva finire in goleada se i due legni di Khedira fossero stati gol e se fossero state concretizzate meglio le molte occasioni avute, va a Reggio Emilia ad incontrare il Sassuolo con la propria difesa riassestata per il rientro di Chiellini; cosa quanto mai salutare, considerata la confusione registrata nella precedente partita. Quanto meno un pari è alla portata di Allegri, se non la vittoria. Mentre il Napoli, dopo il brillante 3-0 casalingo sulla Samp, va al Franchi contro la Fiorentina per confermare il buon momento e soprattutto per tentare di rosicchiare altri punti alla capolista. L' Inter invece ha una trasferta comoda, a Parma, ma solo per la vicinanza con Milano. Troverà una squadra al settimo cielo per il pari con la Juve e carica di autostima. Il pronostico? Difficile, quando c' è di mezzo l' Inter. Se i nerazzurri fossero una squadra normale potremmo darli vincenti, siccome non lo sono dobbiamo usare cautela. È una squadra che si specchia troppo, che deve essere amata anche quando perde, almeno così scrive nei social la moglie di Icardi, dopo che il marito aveva sbagliato due gol facili davanti al portiere. Il problema endemico dei nerazzurri è lo spogliatoio, dal quale è uscito lo spiffero di Perisic che voleva essere ceduto. Nel gruppo di giocatori ci sarà chi è contro il mister e chi a favore: ma, soprattutto quelli contro, in assenza di risultati, seminano zizzania. E sono probabilmente gli stessi che hanno dato la notizia della litigata con l' allenatore. Senza considerare che Perisic voleva andarsene non condividendo l' operato di Spalletti, come d' altra parte Miranda e chissà chi altro. E siccome uno spogliatoio coeso è la forza di una squadra, il motivo delle sconfitte va ricercato soprattutto in questo. Manca il senso di appartenenza e senza amore per la maglia si va poco lontano: questo spiega perché di due grandi squadre improntate per vincere, una vince sempre mentre l' altra vince poco e perde spesso. Al mio arrivo a Napoli mi trovai più o meno nelle condizioni attuali di Beppe Marotta, con dei giocatori che contestavano apertamente il mister. Non tenni conto di quei dirigenti che mi suggerivano di esonerare l' allenatore e detti una sistemata allo spogliatoio. Partirono cinque giocatori, addirittura il capitano e anche qualche Nazionale, ma il Napoli, rifatto e rinfrescato, vinse campionato, Coppa Uefa, Coppa Italia e Supercoppa con lo stesso mister. Ci vuole coraggio Beppe e il coraggio spesso paga. Provaci. di Luciano Moggi

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