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Juventus e Massimiliano Allegri, un divorzio consensuale: ecco chi sarà il nuovo mister bianconero

Davide Locano
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Il contratto di Massimiliano Allegri con la Juve scade a giugno 2020, tuttavia appare sempre più difficile che si arrivi alla scadenza dell'accordo. Messo in banca il quinto scudetto di fila sulla panchina bianconera, Max è sempre più tentato dal chiedere ad Andrea Agnelli e Fabio Paratici di essere liberato già alla fine di questa stagione. Indipendentemente da quale sarà il cammino in Champions. Quando il ds sostiene che «il futuro di Allegri non è legato al risultato di una partita di Champions o ad uno scudetto» dice il vero, aggiungendo che «dopo l'Atletico Max si vedrà col presidente, poi parleremo tutti insieme e capiremo il da farsi». Leggi anche: Juve, Galeone svela il piano di Allegri PIÙ NIENTE DA DIRE Un «da farsi» che prevede di lasciare libero il livornese, tanto vincente quanto mai entrato in sintonia piena con l' ambiente. Non quello societario, bensì quell' universo polifonico e caotico rappresentato dai tifosi che al suo arrivo lo accolsero con insulti e sputi, rinfacciandogli il passato da milanista. Quattro scudetti (quasi cinque) e quattro Coppe Italia consecutive, oltre a e due finali di Champions non sono bastate per inserirlo nel pantheon juventino, tanto che dopo la vittoria sul Napoli la grande piazza virtuale che sono i social ha raccolto pareri negativi e contrariati, bacchettandolo per l' estrema prudenza (fuori Cancelo per De Sciglio dopo aver subito l' 1-2 al 16' della ripresa), per il poco gioco, per la poca capacità di sfruttare Ronaldo (per quanto sia capocannoniere di serie A con 19 reti) in modo da far brillare gli occhi, stabilire un dominio estetico e non solo numerico. «Non siete riusciti a fare più di tre passaggi di fila», ha sentenziato Fabio Capello in tv. Insomma, Max alla Juve sembra che non abbia più niente da dire, è l' ora di lasciarsi. Che sia per finire all' Inter (suoi intermediari hanno fatto un sondaggio con Marotta) o per l' estero, non è ancora dato. Tuttavia, come direbbe Boniperti, poiché alla Juve tutti sono importanti ma nessuno indispensabile, Agnelli e Paratici hanno già in testa un successore riceverebbe totale consenso: Zinedine Zidane. STILE E COMPETENZE Del resto, è fisiologico. Questa Juve, che ha messo sul piatto 360 milioni complessivi per l' operazione Ronaldo, è chiamata a rilanciare e il grandissimo ex Zizou consentirebbe di fare bingo sotto tutti i profili, umano e tecnico (facile l' accostamento a nomi come Marcelo e Isco), e per quello stile che fece colpo anche sull' Avvocato: «Zidane? È più divertente che utile», esclamò nei giorni del passaggio del francese al Real, per poi ammettere: «Però ci mancherà». Intorno a Zizou, comunque, navigano i maggiori club. Piace al Chelsea (che deve fare i conti col blocco del mercato, se non sarà accettato il ricorso), piace allo United. Per questo a Torino non accantonano neanche il nome di Antonio Conte, disponibile a riprendere là dove aveva interrotto. di Tommaso Lorenzini

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