Cerca
Cerca
+

Riscatto in Europa League. Napoli, quarti ipotecati: travolto 3-0 il Salisburgo

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

L'Europa per dimenticare la Juventus. Il Napoli cala il tris al Salisburgo al San Paolo e prova a cacciare in archivio l'amarezza seguita al ko con i bianconeri. La squadra di Ancelotti si aggiudica nettamente il primo round degli ottavi e prenota il passaggio del turno in Europa League. Ma non è stata proprio una passeggiata per i partenopei, perché gli ospiti hanno avuto le loro occasioni per accorciare. Il destino della gara si colora di azzurro già nei primi 18 minuti con le reti di Milik, al primo squillo stagionale in Europa, e Fabian Ruiz. Poi, nella ripresa, nel tabellino entra anche l'autorete di Onguene. Nella cerchia dei protagonisti entra anche Meret, che mantiene inviolata la porta e blinda la qualificazione con due grandi interventi. Unica nota stonata per Ancelotti, i pesantissimi gialli incassati da Koulibaly e Maksimovic: diffidati, salteranno il ritorno alla Red Bull Arena tra sette giorni. Si scalda la coppia inedita Chiriches-Luperto, visto che Albiol è ancora ai box. Napoli in campo con i big ad eccezione di Insigne, che rifiata in panchina. In avanti il tandem è composto da Mertens e Milik. In difesa Mario Rui e Hysaj vincono il ballottaggio rispettivamente con Hysaj e con Malcuit. Partono bene gli austriaci e la prima occasione è loro, con Wolf che scarica il destro su invito di Dabbur: Meret blocca. Gli azzurri aggrediscono e mettono in difficoltà gli avversari: Mertens serve Fabian Ruiz, la difesa ospite si salva in angolo. Al 10' il Napoli la sblocca: Milik sul filo dell'offside riceve nel corridoio da Mertens, il polacco salta Walke in uscita e deposita nella rete sguarnita. Strada in discesa per la formazione di Ancelotti, ancora minacciosa con il tentato blitz di Koulibaly sul corner di Mertens. Per gli azzurri tutto facile, al 18' i tempi sono già maturi per il raddoppio: servizio delizioso di Callejon per Fabian Ruiz che al volo supera il portiere austriaco, anche tradito da una finta di Milik (18'). Piccolo brivido, poi, per i locali con un tentativo di Lainer, in estate obiettivo di mercato dei partenopei, la cui gran botta viene deviata in angolo da Koulibaly. Nel finale di tempo, buona situazione creata dal Salisburgo con Junuzovic che ci prova dal limite, con Meret che controlla. In apertura di ripresa c'è subito lavoro per il portiere di casa, costretto ad intervenire di piede sulla conclusione a colpo sicuro di Dabbur. Mertens, servito dalla 'spizzicata' di Milik, avrebbe la palla del tris ma al cospetto di Walke gli tira addosso. Occasione enorme sciupata dal Napoli. Ma il 3-0 arriva comunque, ed è un 'regalo' degli ospiti: sul traversone di Mario Rui Mertens manca l'attimo e Onguene la devia in tuffo nella propria porta beffando il portiere con la più clamorosa delle autoreti (58'). Una mazzata per il Salisburgo che però ha un immediato sussulto d'orgoglio con Junuzovic che da lontano impegna Meret alla deviazione oltre la traversa. Ma risultato e gioco sono in pieno controllo della squadra di Ancelotti. A centrocampo Diawara fa rifiatare Zielinski, Callejon va vicinissimo al poker scaricando al volo il suggerimento di Mertens: Ramalho salva sulla linea a Walke battuto. Proprio lo spagnolo lascia spazio a Insigne, dopo uno scampato pericolo: è il palo esterno a salvare Meret sulla girata di prima intenzione di Gulbrandsen, su tocco esterno di Lainer. Il Napoli dà comunque sempre l'impressione di poter arrotondare ad ogni iniziativa: Mario Rui per il tentativo di prima di Milik, in anticipo su Ramalho beffato dal rimbalzo, sfera che manca lo specchio di pochissimo. Gli azzurri ripiegano e mollano un po' la presa, il Salisburgo prova ad approfittarne con Wolf dal limite e soprattutto con Gulbrandsen, che si sbarazza di Koulibaly ma calcia addosso a Meret. Ounas, dentro per Milik, sciupa una buona chance su lancio di Diawara ma gli austriaci insistono a caccia del gol che renderebbe meno duro il ritorno: al 90' Meret è strepitoso nel dire 'no' al diagonale di Gulbrandsen. E i compagni di squadra, giustamente, lo festeggiano.

Dai blog