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Ferrari, Mick Schumacher vola nei test: il racconto di una giornata emozionante

Davide Locano
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È difficile spiegare l'effetto che fa rivedere, oltre 10 anni dopo l' ultima volta, uno Schumacher alla guida di una Ferrari ai vertici di una classifica. Seppur una di test. Perché comunque Mick, in Bahrain, ha brillato eccome al volante della SF90 n. 29, facendo registrare il secondo miglior tempo della sessione di prove alle spalle del solo Max Verstappen (Hamilton sesto). Il 20enne figlio del 7 volte campione del mondo Michael, che corse l' ultimo Gp con la Ferrari 12 anni e mezzo fa (22 ottobre 2006 in Brasile a Interlagos), ormai fa sul serio. È da poco approdato ufficialmente alla Driver Academy di Maranello e da quest' anno è impegnato in Formula 2 con la Prema, dopo essere stato campione Europeo di Formula 3 (titolo conquistato a 19 anni, due in meno di quanti ne aveva il padre al momento della conquista dello stesso titolo). Leggi anche: Una pazzesca testimonianza su Charles Leclerc TALENTO E CARATTERE L'atmosfera nel box del Cavallino l' aveva già assaporata nel weekend di Sakhir. Ma sebbene per la Ferrari il sogno della doppietta si sia poi trasformato in incubo, Schumi jr ha potuto ammirare da un palcoscenico d' eccezione il suo possibile, probabile futuro. Perché se il talento al volante l' ha ripreso da papà, il carattere e la personalità sono quelli di mamma Corinna (che l' ha accompagnato fin dal mattino di ieri): rigorosa, concreta, riservatissima e assolutamente poco incline a prendere decisioni di pancia. Al netto del romanticismo, infatti, la scelta di accettare la corte della Ferrari sarà dipeso da un maniacale calcolo dei pro e dei contro. Del resto, Mick era inseguito da tutti, e per riuscire a riporre nel cassetto i fascicoli di Red Bull (Helmuth Marko avrebbe voluto inserirlo in Toro Rosso già da questa stagione, visto che vincendo il titolo di Formula 3 avrebbe avuto garantiti i punti necessari all' acquisizione della Superlicenza), ma soprattutto Mercedes, serve tanto coraggio e totale fiducia nel progetto di Maranello. L' Academy della Ferrari negli ultimi anni è stata portata a livelli eccelsi da Massimo Rivola e dallo stretto legame col team Sauber-Alfa Romeo. Da lì la Ferrari ha opzionato un sedile servito al suo protégé Charles Leclerc per debuttare in Formula 1 prima di tornare in Rosso non più da rookie ma da pilota capace di lottare per il titolo. E il suo posto, di fianco a una garanzia formativa come Kimi Raikkonen, ora è occupato da un altro prodotto della scuola del Cavallino, Antonio Giovinazzi. SULLE ORME DI LECLERC Non è un caso che nella seconda giornata di test di oggi in Bahrain anche lo stesso Mick tornerà in pista a bordo di un' Alfa Romeo. Questo cambio di rotta nella politica di acquisizione piloti della Ferrari (sia Alonso che Vettel erano arrivati già da campioni del mondo, così come prima ancora accadde allo stesso Schumi) deve esser stato decisivo per convincere Mick, che sogna così di seguire le orme di Leclerc. In ogni caso, a parte l' emozionante giro compiuto a Spa a bordo della Benetton con cui il padre vinse il primo Mondiale della carriera nel 1994, questo suo primo vero assaggio di F.1 non può che generare parecchie suggestioni. I bookmakers hanno già fatto crollare la quota del suo debutto nel Circus come pilota ufficiale della Rossa entro il 2020. Vista l' involuzione di Vettel e le prestazioni dell' astro nascente Leclerc, la possibilità, pur remota, di vederlo presto in coppia col monegasco esiste. Ma non fatelo sapere a mamma Corinna. di Daniele Dell'Orco

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