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Inter, un grosso guaio per Luciano Spaletti: attenzione al calendario, perché...

Davide Locano
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La corsa Champions si sta trasformando in una camminata, e nemmeno tanto veloce. Delle 7 squadre alle spalle di Juve e Napoli vince solo la Roma e in un modo tutt' altro che netto. Un successo che vale doppio per via degli incroci pericolosi delle altre (Milan in casa della Signora, Inter e Atalanta una contro l' altra) e che permette alla squadra di Ranieri di proiettarsi a -1 dal quarto posto nonostante il periodo di crisi. A comandare la volata c' è ancora l' Inter di Spalletti, che ospita a San Siro una Dea accanita e ha almeno il merito di limitarne le iniziative. La squadra di Gasperini gioca da paura, è fisicamente la più in forma di tutte e avrebbe potuto approfittare del momento così così dei milanesi. L' Inter, invece, che ritrova Icardi in versione casalinga, non si fa mettere i piedi in testa e mantiene le distanze di sicurezza. Perché se lo 0-0 al Meazza potrebbe sembrare un' occasione persa, è in realtà un modo per prendere fiato, evitare tracolli e sistemare diverse questioni in vista del rush finale. Ecco, quello. Se c' è una cosa che Inter e Atalanta condividono è il calendario ostico. I bergamaschi devono incontrare ancora Lazio, Napoli e Juve. Tutte in trasferta. L' Inter ha gli scontri con la Roma e con entrambe le due di testa, ma solo con gli azzurri sarà di scena lontana da casa. Il calendario, in linea di massima, vede leggermente avvantaggiate Lazio e Milan. Che devono scontrarsi sabato, ma poi non hanno impegni granché proibitivi (Parma, Torino, Bologna, Fiorentina, Frosinone e Spal per i rossoneri, Udinese, Chievo, Samp, Atalanta, Cagliari, Bologna e Torino per i biancocelesti). Ecco perché quella di San Siro potrà assumere i contorni di una finalina. E per la Lazio sarà un mezzo deja vù, visto che lo scorso anno, prima dell' epilogo thriller perso contro l' Inter, pareggiò malamente a Crotone (quasi retrocesso) sprecando l' occasione di conquistare il quarto posto matematico. Stavolta di chance ne avrà altre, per carità. Ma portare a casa un punto dagli scontri con Spal e Sassuolo è un mezzo suicidio, a cui la squadra di Inzaghi sembra si stia abituando. A Formello puntano ancora molto sul recupero contro l' Udinese di mercoledì prossimo, che virtualmente proietta la Lazio a pari punti con Milan e Atalanta. All' andata coi rossoneri finì 1-1, quindi avere lo scontro diretto a favore e poi vincere contro i friulani regalerebbe parecchie garanzie. Il problema è tutto di testa. Gli avversari hanno capito il gioco di Inzaghi, che non è più spumeggiante e soprattutto concede molti gol a fronte di poche occasioni concretizzate. L' esatto copione che ha permesso al Sassuolo di sfiorare la vittoria trasformando le uniche due chance nitide, quelle che invece la Lazio (Immobile in testa) non ha concretizzato né contro i neroverdi, né contro la Spal, né contro l' Inter a San Siro (seppur poi sia arrivata la vittoria). In coda, il virtuosismo del Frosinone in casa di una Fiorentina ormai senza alcuna pretesa di classifica, e la contemporanea caduta dell' Empoli in casa dell' Udinese consentono ai ciociari almeno di sognare un po' (sono a -5, ma con lo scontro diretto a sfavore). Il vero babà, però, l' Udinese l' ha servito al Bologna, che stasera contro il Chievo fanalino di coda può portarsi addirittura a +2 sull' Empoli, inguaiando ulteriormente sia i toscani che i ciociari (che a quel punto sprofonderebbero a -7 dalla salvezza). La squadra di Mihajlovic non ha scuse, e dopo i 15' di follia visti contro l' Atalanta è obbligata a fare risultato. di Daniele Dell'Orco

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