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Altro capolavoro di Allegri: tutti i record di questa Juve, troppo per la nostra Serie A

Davide Locano
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Il lusso che si è guadagnata la Juventus nell'arco di questo campionato è riscontrabile nella formazione che Allegri schiererà per la sfida-scudetto. Contro la Spal (alle 15, diretta Sky Sport), infatti, imbottirà la squadra di seconde linee e giovani, per preservare i titolari in vista del ritorno dei quarti di Champions contro l' Ajax, in programma martedì prossimo, perché il tricolore è una formalità (basta un punto in 7 gare). All'appuntamento con la gloria, insomma, la Juve si presenta in una veste rimaneggiata, annunciata in anticipo da Allegri che, d' altronde, non ha nulla da nascondere e ha altro a cui pensare: giocheranno «Perin, Kean e Cuadrado», che ha recuperato dal lungo infortunio, ha spiegato, oltre ad un giovane tra «Nicolussi e Coccolo», perché «molti riposeranno e qualcuno rimarrà a casa». Non sarà in campo Cristiano Ronaldo, «perché rischiarlo non avrebbe senso» e, con ogni probabilità, nemmeno Bonucci. DISPARITA' DI VALORI Il paradosso è che la Juve che proverà a raggiungere lo scudetto in tempo record sarà la versione più lontana possibile dalla quella che l' ha conquistato. Nessuno nella storia della A ha infatti vinto il campionato con 6 giornate di anticipo: la Juve ha due risultati su tre per riuscire in un' impresa che si è trasformata in un' ovvietà, talmente è stato largo il dominio. Dovesse perdere, l' occasione sfumerà, visto che l' Inter nel 2007 vinse con 5 giornate di anticipo, così come la Fiorentina nel 1956 e il Torino nel 1948. Il fatto che questo record sia possibile sottolinea la disparità di valori tra la Juve e il resto delle squadre che ha reso la serie A un campionato simile a quelli che erano identificati come esempi da evitare, dove la competitività per il titolo era assente, ovvero la Ligue 1 e la Bundesliga dominate senza fatica da Psg e Bayern. La Juve potrebbe infatti eguagliare il record di precocità dei bavaresi in Germania, che nel 2013 trionfarono con un margine di 6 partite prima della fine del torneo, e si avvicinerebbe alle 8 giornate d' anticipo con cui il Psg esultò in Francia nel 2015/16. Una vittoria record è sempre la conseguenza di una serie di primati. In questo caso, il miglior avvio di stagione di sempre, con 34 punti nelle prime 12 giornate, i punti ottenuti nel girone di andata (53 su 57) e la quota di 84 punti dopo 31 gare. È stata una tirannia così invadente da aver sgonfiato anche la più credibile avversaria, il Napoli, che infatti sembra aver disimparato a vincere e si è trasformata in un' inadeguata pretendente al trono: sono infatti 20 i punti di distanza, mai tanti dopo 31 giornate. E se lo è il Napoli, figuriamoci le altre: ormai, la competizione al ribasso è una prassi. DISTACCO DI 22 PUNTI Alla Juve manca un punto per la storia, poi, di fatto, non le rimarrà che giocare il campionato per raggiungere altri primati. Dovesse infatti chiudere con un distacco superiore ai 22 punti sulla seconda, supererebbe il record dell' Inter 2006/07 sulla Roma, dovesse vincere tutte le 7 partite che rimangono, toccherebbe quota 105, tre in più rispetto del 2013/14 con Conte, e supererebbe anche la quota di 33 vittorie su 38 firmata dagli stessi bianconeri nel 2013/14. Altrimenti giocherà per onorare il dovere professionale, nella speranza che ci sia la Champions ancora da raggiungere. di Claudio Savelli

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