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Mauro Icardi alla Juventus? Occhio ai precedenti: mai affari con la Signora, ci guadagna sempre lei

Giulio Bucchi
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Purtroppo esiste il calciomercato. Il calciomercato è quella cosa che interessa molto più delle partite. Anzi, per molti le partite sono una rottura di balle tra una sessione di mercato e l' altra. Pazienza se il 90% delle «esclusive» sono in realtà balle colossali buttate là per generare «traffico», l' importante è dire cose tipo «Messi? Si può fare!». Questo inutile e indignatissimo preambolo ci introduce al pezzo, che a sua volta si fonda su un assunto: la Juve è la squadra che negli ultimi 8 anni ha dominato in Italia, in campo e sul mercato. Ci è riuscita portando a Torino giocatori sempre più forti, ha allungato le distanze con gli avversari sfruttando le famigerate clausole (una volta con il «napoletano» Higuain, quell' altra con il «romanista» Pjanic), in altri casi ha intavolato trattative più o meno vantaggiose del genere «io ti do questo, tu dammi quello». Ecco, parliamo di queste ultime. Quasi due anni fa Bonucci passa al Milan. Clamoroso, uno dei difensori simbolo della Juventus diventa capitano del Diavolo. Pareva un capolavoro del duo Fassone-Mirabelli, il tempo ha detto che l' affare lo ha fatto la Juve: non ha concesso aumenti al suo giocatore, lo ha «reintegrato» un anno dopo, infine ha archiviato le parole rilasciate dal ragazzo alla Raffa nazionale giovedì sera («Il passaggio al Milan? In quel momento la mia lucidità non era al 100%. L' anno in rossonero mi ha fatto crescere, poi ho avuto la fortuna di tornare». Ecco, parliamo del ritorno. Nove mesi fa, il Milan si ritrova con una nuova proprietà e la necessità di prendere un difensore e un attaccante di livello. La Juve si mette a disposizione: offre il solito Higuain (con relativo ingaggio ingombrante), mette sul piatto anche Mattia Caldara, si riprende proprio Bonucci. Molti dicono: «Ma son diventati matti a Torino?». No, per nulla. E infatti Higuain finisce a Londra qualche mese dopo (a giugno i bianconeri dovranno trovargli una nuova sistemazione), mentre Caldara inizialmente non gioca per scelta tecnica e poi, sfortunatissimo, si fa male due volte (ieri l' operazione al ginocchio, tornerà tra sei mesi). Totale: sarà fortuna, sarà che è più facile far bene in un impianto rodato, sarà quel che sarà, ma la storia recente dice che a fare affari con i bianconeri... ci guadagna quasi sempre la Signora. E veniamo ai giorni nostri. L' Inter e la Juve si «annusano» per capire se c' è la possibilità di imbastire qualche trattativa. Si parla di Icardi, per dire. L' ex capitano dei nerazzurri piace assai al ds delle zebre Paratici: il corteggiamento è partito da tempo, ma si è fermato di fronte al «no» del giocatore, desideroso di continuare la sua esperienza a Milano. L' Inter dal canto suo ascolta le offerte: potrebbe accettare uno scambio con Dybala, oppure un' offerta economica consistente che serva per dare una spallata importante al fairplay finanziario e permetta alla dirigenza di costruire un' Inter «diversa», che non debba prescindere da un solo - pur bravo - attaccante. Ovviamente non ci sono certezze, men che meno sul fronte allenatore (ma l' accordo sulla parola con Conte esiste da tempo). Come finirà? La sensazione è che concedere il due volte capocannoniere della serie A alla squadra otto volte campione d' Italia di fila possa rivelarsi un errore fatale. Attenzione però: una garanzia per i nerazzurri c' è e si chiama Giuseppe Marotta, ovvero il principale artefice delle vittorie in bianconero, ora ad nerazzurro. Fine. Se amate il mercato sarà un' estate frizzantissima, viceversa portate pazienza: le boiate abbonderanno. di Fabrizio Biasin

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