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Massimiliano Allegri spacca la Juventus, stop al mercato: le ultime voci da Torino

Davide Locano
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Si stanno un po' rincorrendo, Massimiliano Allegri e Andrea Agnelli, per decidersi a sciogliere le riserve sul futuro del tecnico livornese. L' incontro fatidico, che sarebbe dovuto andare in scena ieri, è saltato a causa degli impegni in Lega del presidente. Allegri continua allora a dirigere i lavori alla Continassa in un clima comunque surreale. Perché la stagione della Juve è finita da giorni, e nonostante le conferme post-eliminazione nei quarti di Champions contro l' Ajax il ciclo di Allegri in bianconero sembra finito. In primis per suo volere, che non vorrebbe rinunciare al contratto in scadenza nel 2020 (con un ingaggio da 7,5 milioni) ma allo stesso tempo non vorrebbe nemmeno prolungarlo. SIRENE EUROPEE Perché alle sirene dei top club europei (su tutti il Psg, che quell' ingaggio già mostruoso sarebbe disposto a duplicarlo) si può resistere ora, ma non certo per sempre. Così come la prospettiva di un anno sabbatico. Allo stesso tempo, Agnelli vorrebbe confermarlo ma preferirebbe di gran lunga avere in tasca un prolungamento firmato, visto che i malumori che serpeggiano nello spogliatoio della Signora costringerebbero Paratici ad un lavoro da minatore per piazzare in uscita i calciatori ai ferri corti col tecnico. Leggi anche: Juventus, il gioiello è Zaniolo Dybala, Pjanic, Douglas Costa, Cancelo. E allo stesso tempo ci sarebbe da investire per costruire una squadra finalmente da Champions, come pretende Allegri, ma pure Cristiano Ronaldo. Insomma, uno stravolgimento impensabile qualora la guida tecnica rischiasse di cambiare nella prossima estate. Questa è grosso modo la posizione di Pavel Nedved, più restìo ad accettare una conferma di Allegri proprio per via dei suoi grilli per la testa che lo vedono ben disposto a lasciare Torino nel breve. Meglio ripartire da subito con un nuovo progetto, affidato magari ad Antonio Conte, magari a Mauricio Pochettino, magari a Maurizio Sarri. La sensazione è che quest' attesa sia un certo senso strategica, utile a capire anche i movimenti degli altri in base a come si concluderanno le rispettive stagioni. LO SGARBO DI ANTONIO Lo stallo alla messicana, alla fine, potrebbe pure risolversi in un nulla di fatto, proprio per via degli slot che potrebbero rimanere, o non rimanere liberi. Di scegliere un tecnico "di ripiego" alla Juve non hanno intenzione, visto che solo un nome con un background internazionale e magari con alle spalle dei successi in ambito europeo potrebbe spingere la dirigenza a cambiare rotta. Di contro, nemmeno Allegri è allettato dalla prospettiva di rimanere a piedi prematuramente. L' ipotesi Conte, poi, non convince del tutto Agnelli, non fosse altro per via dello sgarbo di cinque anni fa quando l' ex ct accettò la corte del Chelsea a ritiro iniziato (altra esperienza "travagliata", con una Premier in bacheca ma un esonero turbolento e costoso per le casse del Blues) e costrinse la Juve ad "accontentarsi" di Allegri. Poco male che poi la scelta si sia rivelata forse addirittura più vincente di quanto lo sarebbe stata quella di tenere Conte, peraltro al momento piuttosto vicino ad un altro "sgarbo" non da poco, quello di prendere il posto di Spalletti sulla panchina dell' Inter. Dirsi addio, insomma, al momento non conviene. Ma siccome i progetti non si costruiscono sulla base della mancanza di alternative bensì sulle ambizioni concrete, mantenere un equilibrio che potrebbe nascondere qualche deficit di determinazione e di fedeltà in corso d' opera non è tipico dello stile Juve. Nel faccia a faccia con Allegri, insomma, Agnelli vuole capire se ci sia ancora del fuoco negli occhi del tecnico, un fuoco tale da poter giustificare con gli altri dirigenti (Nedved in primis) la sua volontà di proseguire insieme il cammino. Nonostante gli scetticismi e nonostante le sirene, parigine e non. di Daniele Dell'Orco

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