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Antonio Conte, nasce la sua Inter: tutti i dettagli svelati da Fabrizio Biasin

Davide Locano
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Questo è certamente un modo strano per iniziare un articolo, ma è finito il campionato e per le prossime settimane, fino a inizio settembre, ci toccherà parlare solo di mercato, di «balle di mercato», di squadre che comprano ma poi non comprano e di altre che vendono ma poi non vendono e, questo dramma, al limite, è solo ritardato dal fatto che si deve ancora discutere di altri fatti legati al calciomercato, ovvero quelli relativi alle panchine. Ebbene, tutta la faccenda non riguarda l' Inter. I nerazzurri, come ben saprete, hanno concluso la loro strampalata annata con una qualificazione sì meritata, ma anche messa a rischio da un finale di stagione fatto di punticini raccolti in provincia, poche vittorie e, infine, di un match giocato contro l' Empoli che ha riempito i reparti di cardiologia di mezza Italia. Al termine della sfidona Spalletti ha fatto intendere di conoscere molto bene il suo destino, ovvero quello di un tecnico che ha raggiunto per il secondo anno di fila l' obiettivo stagionale (pur con troppa ansia), ma che comunque cederà il posto. A chi? Al leccese Antonio Conte, ex ct e vero e proprio «prescelto» dall' ad Marotta per far sì che l' Inter non sia solo «pazza», ma anche un filo più logica. I PASSI Prima di partire con la nuova era, Marotta e Spalletti devono trovare un' intesa sulla buonuscita. Il tecnico di Certaldo ha ancora due anni di contratto che, compreso lo staff, significano - mal contati - 18 milioni circa di «liquidazione». Le parti dovrebbro/potrebbero (ma il condizionale in questo caso è d' obbligo) trovare un' intesa per una cifra vicina ai 10 milioni: ci sono licenziamenti decisamente più tragici. Chiuso il rapporto con il tecnico («ringraziamo per il lavoro svolto bla bla bla», la formula è sempre quella...), si provvederà a formalizzare quello con Conte: l' accordo sulla parola preso ai primi di aprile non è mai stato messo in discussione da nessuna delle parti e ora si concretizzerà con la firma di un triennale da 10 milioni di euro (circa) a stagione. Il giorno? Forse domani, forse giovedì, di sicuro si sa che sabato allenatore, Marotta e patron Zhang saranno a Madrid per assistere alla finale di Champions League Tottenham-Liverpool e per portare avanti il programma relativo all' Inter che verrà. A tal proposito veniamo alla «drammatica» (si rischia di scrivere sempre una marea di boiate) questione mercato. Partiamo dalle certezze (o quasi). Diego Godin è il primo acquisto e arriverà a costo zero (commissioni escluse) grazie all' opera di convincimento del ds Piero Ausilio, prossimo a sua volta al rinnovo di contratto. TALENTO SARDO Dopo il difensore uruguaiano, pedina fondamentale dell' ipotetico 3-5-2 «contiano», si passa al centrocampo. La prima carta si chiama Nicolò Barella, talento del Cagliari e perno del centrocampo azzurro. L' affare con il club del presidente Tommaso Giulini dovrebbe concretizzarsi per cifre vicine ai 50 milioni, tra quattrini e contropartite. In avanti il nome è quello di Edin Deko, bosniaco della Roma e prototipo dell' attaccante che tanto piace al futuro allenatore: con la Roma fuori dalla Champions, l' affare appare più che possibile. Occhio alle uscite: Mauro Icardi non rientra nei piani del club, ma va convinto ad andarsene. Futuro incerto anche per Nainggolan, ma in questo caso bisogna trovare un compratore. E Perisic? Il suo obiettivo è la Premier League, ma verrà accontentato solo in presenza di un' offerta «importante». Tradotto: Manchester United, molla Lukaku e facciamo l' affare (con un conguaglio, ovvio). Il resto? Si vedrà. Di sicuro a Conte verrà chiesto di costruire uno spogliatoio... alla Conte, con poco fumo, tanto arrosto e, magari, un finale di stagione con meno rischi per le coronarie. di Antonio Conte

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